Cultura
Battiston porta in scena la magia di Orson Welles
Scritto dallo stesso Battiston in coppia con il regista Michele De Vita Conti, questo spettacolo ha fatto incetta di premi. Al protagonista – che un paio di settimane fa si è aggiudicato il suo secondo David di Donatello come non protagonista per La Passione di Carlo Mazzacurati – sono andati sia il Premio Ubu e il Premio Hystrio come miglior attore che il premio Olimpico del Teatro come miglior interprete di monologo. La formula è quella del “roast” ovverosia “arrosto”, un feroce panegirico che i potenti e le celebrità, soprattutto nei paesi anglosassoni, si autoinfliggono, tramite amici e colleghi, per celebrare le grandi occasioni: “Abbiamo cercato anche di immaginare – dicono i due autori – come sarebbe un breve incontro con Orson Welles, se potesse, solo per un’ora, tornare a stare tra noi. Ci parlerebbe della sua vita, dei suoi film, della sua meno conosciuta carriera teatrale? Ci svelerebbe qualche segreto della sua tecnica straordinaria o spenderebbe tutto il tempo a disposizione a raccontare aneddoti esilaranti? Scaglierebbe, indignato, invettive contro i nemici di allora e gli orrendi tempi moderni o ne sorriderebbe bonariamente? Probabilmente tutto questo e chissà cos’altro ancora. Ci piace ricordarlo così. Genio infinito e grandissimo cialtrone. Senza nulla da nascondere, con ancora moltissimo da offrirci, per sempre in grado di stupirci”.
Uno spettacolo imperdibile che torna a Torino mercoledì 25 maggio alle ore 19 e giovedì 26 e venerdì 27 maggio alle 21. Biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro. Info: www.fondazionetpe.it