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Cronaca

Torino, la Fiom scende in piazza insieme alla Cgil: “Per la libertà del lavoro”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Per la libertà del lavoro“. E’ lo striscione che apre il corteo della Fiom che ha proclamato per lunedì 8 ore di sciopero nell’ambito delle iniziative organizzate dai sindacati contro la manovra economica del governo. I metalmeccanici della Cgil sono scesi in piazza anche per protestare contro il nuovo contratto che entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo Fiat. Alla manifestazione, a cui partecipano diverse centinaia di persone, sono presenti con tanto di bandiere anche alcuni manifestanti No Tav ed esponenti di Rifondazione-Fds. In coda al corteo della Fiom anche una nutrita delegazione di sindacati dell’Usd che secondo il programma dovrebbero recarsi più tardi all’Unione industriale di Torino, dove questo pomeriggio riprenderà’ la trattativa tra Fiat e sindacati sul nuovo assetto contrattuale del gruppo, per depositare una lapide di cartone con la scritta “Qui giace il patrimonio storico di tutti i lavoratori. Democrazia, dignità, diritti assassinati da un oscuro sicario. Possibile mandante ‘o canadese“.

“La buona riuscita di questa manifestazione ci convince delle nostre ragioni”. Così il segretario provinciale della Fiom torinese, Federico Bellono, ha commentato l’affollato corteo dei metalmeccanici della Cgil che ha attraversato il centro città. “Abbiamo fatto bene a sfilare -aggiunge Bellono- perchè è il modo più serio e determinato per evidenziare che siamo in piazza non solo contro la manovra del governo, ma per dire anche no alla cancellazione del contratto nazionale della categoria. I lavoratori metalmeccanici con la loro presenza – prosegue – vogliono dire che capiscono che la cancellazione del contratto non è solo un problema dei lavoratori della Fiat, ma è un colpo potenzialmente mortale all’idea stessa di contratto. Per questo sarebbe bene che le altre organizzazioni riflettessero su questo passo, gravido di conseguenze, ma che non ha il consenso dei lavoratori”, conclude Bellono.

In Fiat vogliono far morire la democrazia. Ci vorrebbero così, ma noi non ci stiamo”. E’ il cartello che porta al collo un gruppo di metalmeccanici Fiom della Fiat di Mirafiori che indossano anche una mascherina con tanto di X nera disegnata sopra. Il riferimento, spiegano, è al nuovo contratto di cui si sta discutendo proprio in queste ore e che entrerà in vigore in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo a partire dal 1 gennaio 2012. Secondo la Fiom l’adesione allo sciopero ha fatto registrare adesioni significative. In particolare i metalmeccanici della Cgil sottolineano che alla Powertrain di Mirafiori l’adesione e’ stata del 60%, oltre il 50% a Fpt Iveco, alla Microtecnica 95%, all’Alenia di Torino Caselle e all’Avio di Rivalta 70%, 90% all’Avio di Borgaretto, e del 100% in alcuni aziende metalmeccaniche del canavese. Una delegazione composta da rappresentanti di tutti e tre i sindacati confederali è stata inoltre ricevuta dal prefetto, che ha assicurato di “comprendere” le preoccupazioni dei lavoratori piemontesi.

LO SCIOPERO DEI SINDACATI. Migliaia di lavoratori hanno partecipato al presidio unitario davanti alla Prefettura, organizzato da Cgil Cisl Uil Torino nell’ambito dello sciopero generale di tre ore, indetto per dire no alla manovra del Governo. Prima di essere ricevuti dal Prefetto, i tre segretari generali torinesi di Cgil, Cisl e Uil, Donata Canta, Nanni Tosco e Gianni Cortese, hanno ribadito dal palco le ragioni della protesta dei sindacati confederali. “La manovra del governo – hanno sottolineato – ha effetti molto pesanti sui pensionandi, pensionati e lavoratori. Nel nostro territorio che ha dato molto al Paese e ha contribuito con sacrifici alla sua crescita – hanno proseguito – ci sono lavoratori in mobilita’ espulsi dal lavoro che si ritroverebbero, cambiando i punti di arrivo della pensione, in una situazione drammatica, senza coperture reddituali e obbligati a lavorare in un posto di lavoro che non c’e’ piu'”. “Oltre alla crisi del sistema produttivo – hanno poi ribadito Canta, Tosco e Cortese – siamo preoccupati degli ulteriori tagli agli Enti locali che potrebbero compromettere seriamente il nostro sistema di welfare, gia’ parecchio indebolito dalle precedenti manovre. Chiederemo, pertanto – hanno concluso – al governo e alle forze politiche che lo appoggiano e che si apprestano a dare la fiducia, di operare affinche’ ci siano delle modifiche alla manovra che produrra’ effetti recessivi sull’economia, riduzione del potere d’acquisto di milioni di famiglie di pensionati e lavoratori e fondati rischi per l’occupazione”.

I SINDACATI DI BASE.  I sindacati di base, dopo aver partecipato in coda al corteo promosso dalla Fiom, giunti all’altezza della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova si sono staccati e sono entrati nella struttura fino a raggiungere il presidio permanente dei lavoratori della Wagon Lits. Dopo un breve comizio, i manifestanti hanno simbolicamente occupato per un paio di minuti il binario da cui parte il treno Frecciarossa.

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