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Asti

Banda di ladri tenta di tagliare una cassaforte con flessibile: uno di loro si acceca

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ finita male ieri ad un gruppo di quattro uomini, tutti con numerosi precedenti penali alle spalle per reati contro il patrimonio e residenti ad Asti, arrestati dai carabinieri della compagnia di Alba, dalla polizia municipale Guarene  e di Villanova d’Asti.Reto: tentato furto aggravato in concorso. Ieri mattina i quattro, dopo aver forzato la porta d’ingresso di una villetta di proprietà di un impiegato a Castellero, hanno tentato di aprire la cassaforte a muro e, mediante un flessibile elettrico, hanno iniziato a tagliarla. Ad un certo punto però l’utensile ha avuto un malfunzionamento e ha colpito violentemente uno dei ladri al volto, mentre maneggiava il macchinario.  La ferita, molto grave, gli ha fatto perdere molto sangue dall’occhio sinistro.

Vista la situazione, i ladri hanno rinunciato al furto e, dopo aver prelevato una tovaglia dalla cucina dell’abitazione con cui hanno cercato di tamponare la ferita del loro complice, si sono allontanati a bordo di un’Alfa Romeo. L’auto però, notata da alcuni vicini di casa che hanno informato i militari, è stata cercata nell’astigiano, cuneese e torinese, fino a quando, una pattuglia della polizia municipale albese si è trovata faccia a faccia con i quattro uomini, alla periferia cittadina, in corso Asti.

Ai vigili, infatti i ladri si sono rivolti per chiedere informazioni stradali sull’ospedale locale per accompagnare il ferito. Una volta arrivati al pronto soccorso, la banda ha scaricato il complice ferito e si è allontanata, ma nel frattempo i vigili hanno bloccato l’uomo in ospedale.

Proseguite le ricerche, i militari di Villanova, appostati all’esterno del nosocomio, hanno atteso che i ladri tornassero a prendere il loro complice e, dopo alcune ore, si sono presentati, ma ad attenderli c’erano i carabinieri.

All’interno della loro auto i militari hanno rinvenuto, e sequestrato, la tovaglia intrisa di sangue e due radio ricetrasmittenti in grado di captare le frequenze delle forze di polizia. Inoltre, nel bagagliaio dell’auto, era stato ricavato un vano nascosto probabilmente usato per depositare il frutto dei “colpi” da loro messi a segno.

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