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Il no della Provincia di Asti all’abrogazione dell’istituto. Armosino: “Nessun risparmio per lo Stato”

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Provincia di Asti, ritenendo inutile abolire l’istituzione come previsto dalla recente manovra economica del Governo per ridurre i costi della politica, e a fini informativi, ha deciso di invitare la cittadinanza ad una riunione per discutere dell’eliminazione amministrativa provinciale e delle sue conseguenze. L’incontro, in forma di consiglio, è previsto martedì 31 gennaio alle 16, nel salone consiliare del Palazzo della Provincia, in piazza Alfieri ad Asti. Ordine del giorno: la diminuzione delle funzioni, fino alla chiusura definitiva con abolizione dalla carta costituzionale della Provincia.L’obiettivo della riunione – dichiara Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia di Asti – messa da parte qualsiasi intenzione di trincerarsi a difesa di presunti privilegi e con la volontà, invece, di partecipare seriamente e attivamente al riassetto dell’ordinamento istituzionale, è tentare di far comprendere quanto più possibile il grave danno che si produrrebbe se si completasse questo processo di ridimensionamento, che, come dimostrato da un recente studio dell’Università Bocconi di Milano, non solo non comporterebbe alcun risparmio economico per le casse dello Stato, ma rischierebbe di provocare un aumento della spesa pubblica.

Altro effetto, almeno nell’immediato, il blocco dello sviluppo economico dei territori, poiché di fatto fermerebbero tutti gli investimenti in atto delle Province e anche quelli già programmati per i prossimi anni. Si avvierebbe inoltre una lunga fase di caos istituzionale e di incertezza.

A subirne le conseguenze – conclude Armosino – sarebbe da subito l’intero sistema economico del territorio provinciale, che verrebbe privato delle ricadute positive degli investimenti attuati dalla Provincia, nei campi dei lavori pubblici, della viabilità, della formazione professionale e dell’edilizia scolastica. Verrebbero meno inoltre i servizi erogati dalla Provincia, pensiamo ad esempio a quelli nel campo dell’agricoltura. Al momento non risulta chiaro quale ente potrebbe sostituire la Provincia nell’esercizio di tali funzioni”.

Riteniamo che l’opinione pubblica sia poco consapevole di questa situazione – commenta Marco Galvagno, presidente del consiglio provinciale – Abbiamo perciò convocato una riunione per informare correttamente e per far comprendere questi aspetti finora non emersi con chiarezza, perché sopraffatti dall’esigenza di conseguire eventuali quanto improbabili risparmi di spesa”.

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