Ambiente
Ultima stazione speranza. L’ira dei pendolari piemontesi. Le foto del regionale Torino-Milano
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Anche la situazione igienica (come dimostrano le foto scattate da Cesare Carbonari) è preoccupante. Sacchetti di plastica, polvere, gusci di arachidi, tetrapack, residui alimentari sotto i sedili del treno hanno fatto scattare l’allarme visto che già nel 2009 e negli anni successivi sui treni della linea Torino-Milano furono ritrovate larve di insetti come mosche e coleotteri. Si tratta di un problema causato dalla carenza di operazioni di igienizzazione dovuta al perenne movimento del materiale rotabile: i treni che arrivano a Milano tornano subito a Torino e, visti i ritardi, molto spesso non c’è il tempo materiale per pulire le carrozze.
Il gruppo chivassese è sul sentiero di guerra per l’introduzione, nel nuovo orario in vigore dallo scorso dicembre, di un Tgv che ha ottenuto la priorità di passaggio facendo arrivare costantemente in ritardo i passeggeri del RV2004. “C’è qualcosa che non va – si legge sul sito del coordinamento dei pendolari piemontesi – Non va ad esempio che per agevolare un TGV per Parigi che trasporta sicuramente solo turisti, si penalizzino una serie di treni regionali con migliaia di lavoratori e studenti che a turno vengono bloccati lungo i binari della vecchia ferrovia tra Chivasso e Torino Stura. Non va ad esempio che la giustificazione data dalla Regione Piemonte sia quella che dovevamo cadenzare tutti i treni da Milano a Torino al minuto 15’ di ogni ora. Perché la motivazione reale di quello che sta accadendo ogni giorno tra Chivasso – Settimo – Torino Stura e Torino Porta Susa, sta (secondo i pendolari) nell’aver concesso al treno francese la vecchia traccia del RV2004 che partiva da Milano alle 06:00 e arrivava sempre puntuale a Torino Porta Susa alle 07:45”.
Con il nuovo orario, è stato aggiunto un treno in più da Torino Porta Nuova per Milano Porta Garibaldi con partenza da Porta Nuova alle 18:30 e fermate a Torino Porta Susa, Chivasso, Santhià, Vercelli, Novara, Magenta e Rho. Dal 9 gennaio ad oggi, il RV2057 ha registrato una media giornaliera di 14′ di ritardo con punte fino a 45′. Ieri, 25 gennaio, c’è stato un altro forte ritardo di 24′ in arrivo a Milano, causato dalla partenza in ritardo da Torino di 15′.
A Ivrea sabato scorso alcune decine di pendolari hanno occupato i binari davanti al treno Ivrea-Aosta ma, a causa del troppo affollamento, sono stati impossibilitati a salirci. I pendolari hanno desistito quando Trenitalia ha organizzato un secondo treno per riportarli a casa. La manifestazione si è svolta senza alcun incidente e il problema è nato – ha precisato Trenitalia – dal guasto di un convoglio che ha fatto arrivare ad Ivrea un treno regionale “ridotto”.
In questo panorama disastroso – al quale si aggiungono i periodici stop delle linee a causa dei furti dei cavi di rame – al danno si aggiunge la beffa ovvero il rincaro degli abbonamenti conseguente all’applicazione Sovraregionale delle tariffe regionali per spostamenti tra le Regioni, denominata AS/39/40 ed entrata in vigore dal 1 novembre 2007. Insomma la situazione resta critica su tutti i fronti e, infatti, molti pendolari sfileranno sabato prossimo nel corteo torinese NoTav consapevoli di come il loro destino sia legato indirettamente ma a doppio filo agli investimenti che verranno fatti in futuro per sviluppare l’Alta Velocità.