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Economia

Iniziano i licenziamenti della Tubiflex di Orbassano mentre la politica tenta di arginare la situazione

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Tubiflex di Orbassano, azienda metalmeccanica con 170 dipendenti ha deciso di licenziare 25 lavoratori. Nonostante l’incontro dello scorso 2 agosto presso la Regione Piemonte si sia concluso senza accordo  l’azienda si è mostrata irremovibile nel voler procedere ai licenziamenti: stanno arrivando le prime lettere di licenziamento in questi giorni. I politici piemontesi si stanno muovendo per tentare una risoluzione della situazione. L’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Claudia Porchietto ha ricordato “Ho scritto ai vertici della Tubiflex chiedendo che rivedano la propria posizione di avviare la mobilità per 25 lavoratori. Credo che esistano strumenti adeguati per evitare che le flessioni del mercato dovute alla crisi determinino un ridimensionamento del personale. Se è vero infatti che la società nel periodo 2008 e 2009 ha registrato una riduzione del fatturato pari al 29% è anche vero che nell’ultimo biennio gli indicatori economici finanziari complessivamente considerati non hanno un andamento di carattere negativo ne’ in termini di risultato di impresa, nè di fatturato, nè d’indebitamento. Quindi credo che sia percorribile la strada dei contratti di solidarieta’ cosi’ come proposto dai sindacati, una scelta che eviterebbe ridimensionamenti di personale dovuti ad andamenti ciclici”.

Presso il Centro per l’Impiego di Via Bologna a Torino, l’assessore al lavoro e alla formazione professionale della Provincia di Torino Carlo Chiama, alla presenza di un funzionario dell’Ufficio gestione crisi aziendali, ha incontrato una delegazione della Tubiflex di Orbassano.
I lavoratori hanno manifestato il disagio relativo all’annuncio di messa in mobilità di 22 dipendenti da parte dell’azienda e la preoccupazione relativa al futuro occupazionale. L’assessore ha assicurato l’impegno della Provincia a ricercare, mettendo in campo tutti gli strumenti disponibili, una composizione del contenzioso fra le parti. La Provincia di Torino ha quindi contattato l’azienda per chiedere l’impiego di soluzioni alternative quali ad esempio il contratto di solidarietà o la cassa integrazione straordinaria per crisi, così come aveva già fatto con una lettera l’assessore regionale al lavoro, Claudia Porchietto.
Eleonora Artesio, capogruppo regionale Federazione della Sinistra,Salvatore De Luca, responsabile lavoro Rifondazione Comunista e Armando Petrini, segretario regionale del Partito. sottolineano: “Prendiamo atto della sollecitudine con la quale le istituzioni, Provincia e Regione, hanno dato corso al nostro appello affinché si assumesse un’iniziativa a tutela dell’occupazione nell’azienda Tubiflex. Sia l’incontro promosso dall’Assessore al Lavoro della Provincia di Torino, sia la lettera inviata dall’Assessore al Lavoro della Regione Piemonte hanno evidenziato come la motivazioni addotte dall’azienda non trovino riscontro, in quelle proporzioni, nei dati sull’andamento degli indicatori economici-finanziari pluriennali.La pervicacia con la quale Tubiflex persiste nella liquidazione dei lavoratori dimostra l’ennesima forzatura unilaterale di una situazione di difficoltà che l’impresa intende affrontare soltanto sul costo del lavoro e sul sacrificio dei dipendenti.”

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