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Ambiente

Parco Val Grande tra ampliamento dei confini e tagli del personale

Erica Gardella

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Si è svolto a Roma, al ministero dell’ambiente, l’incontro dei dirigenti dei Parchi nazionali per discutere le proposte di ampliamento dei confini del Parco Nazionale della Val Grande. Però in loco prosegue lo stato di agitazione dei dipendenti del Parco stesso, che protestano contro la riduzione del 10% del personale che avverrà in applicazione della spending review.

A Roma erano presenti i senatori Valter Zanetta ed Enrico Montani,  la presidente della Comunità del Parco Silvia Marchionini e il presidente del Parco Pier Leonardo Zaccheo, ora si attendono le proposte formali relative all’ampliamento dell’area protetta e soluzioni ai problemi che sono stati riscontrati nel progetto di allargamento dei confini.

Intanto i sindacati del lavoratori del Parco continuano a protestare contro i tagli, spiegando che i danni che provoca una riduzione del personale in un’area protetta sono così estesi da non essere giustificati dal risparmio economico, di fatto quasi irrilevante. Inoltre, questo non è il primo taglio peri parchi naturali, anzi, la percentuale complessiva dei tagli negli ultimi 3 anni ai posti in pianta organica del Parco Val Grande raggiungerebbe il 45% se si somma quest’ultimo 10%.

Giuseppe Congialosi, rappresentante sindacale, spiega che in totale il parco conta 15.000 ettari e gli attuali dipendenti sono solo 10 e si devono occupare dell’intera gestione del Parco: mantenimento dei sentieri, ricettività, manutenzione, educazione ambientale, amministrazione, promozione culturale e turisti, tutela del territorio, ecc. Anche un solo dipendente in questo caso fa la differenza.

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