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Le mense scolastiche di Torino: le più care del Piemonte ? Ma quali sono i costi veri del servizio per i bambini ?

Redazione Quotidiano Piemontese

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mense-scolastiche-torinoAbbiamo ricevuto una lettera di un gruppo di genitori a riguardo del problema del servizio mense nel Comune di Torino che per molti genitori è diventato un problema quotidiano sotto gli occhi di tutti , ma incredibilmente invisibile.  I genitori ci scrivono: “Alle medie a Torino, c’è chi, rassegnato,  chiede di far mangiare panini ai figli tutto l’anno perchè non ce la fa più a pagare la quota di mensa scolastica, forse la più cara del Piemonte, spesso per più di un figlio, cui va sommata la quota per avere copertura a scuola almeno fino alle 16,30, per i genitori che lavorano necessaria che sono altri 100-120 euro al mese. 300 euro totali al mese per figlio, per una scuola media pubblica obbligatoria sono troppi, a cui occorre aggiungere i libri”.  
La pubblichiamo perchè si inizi un dibattito fra i genitori e fra questi e gli amministratori pubblici sui costi e sulla qualità delle mense scolastiche a Torino
Siamo genitori di alunni iscritti alle  scuole medie Matteotti e Nievo, Plesso Nievo- Matteotti e con la presente chiediamo: da un lato di avere garanzie dal Comune di Torino di una  continuita’ del servizio mensa nei giorni di rientro obbligatorio e non, anche per gli anni a venire, dall’altro di avere delucidazioni circa le tariffe applicate. 
Presentiamo quindi alcune osservazioni  relative al rapporto qualita’/prezzo complessivo del servizio.
Esiste un’ oggettiva difficolta’ di pagamento dei bollettini da una parte dei genitori che pure rientrano nella fascia di reddito piu’ alta (il tetto di 32.000 € per famiglia, con entrambi i genitori lavoratori e magari piu’ figli che usufruiscono della mensa tutti i giorni, non equivale a fasce ricche) o che sono confinanti con la scuola, ma residenti a Moncalieri,  e quindi non aventi diritto ad accedere alle differenti tariffe su base ISEE (se citta’ metropolitana ad ulteriori nostre spese dovra’ essere, che almeno sia per il rispetto dei diritti).
Notiamo inoltre come le quote forfettarie siano calcolate su 22 giorni mensili,  ma che,  per quanto riguarda il nostro plesso,  tali giorni siano di media meno di 20 al mese (19,87) nell’anno scolastico 2012/2013.
Di conseguenza, anche in caso di rimborso giornaliero per scioperi, assenze ecc, l’importo restituito sara’ pari a 1/22; se tale discorso vale per l’intera utenza studentesca torinese, corrisponde a una bella svista….
Con 22 giorni al mese invece che meno di 20 ogni studente a prezzo pieno paga piu’ di 115 € non dovuti in piu’ all’anno…un conguaglio a maggio sarebbe dovuto.
Ribilanciando le cose inoltre si passerebbe subito da 7 € a pasto a 6,3 € a pasto…
Osserviamo che, se alla quota di 7 € a pasto, si aggiunge il contributo per l’assistenza ragazzi, di 1,5 € a pasto, necessario alla scuola per coprire il vuoto di ore degli insegnanti (non previsti nell’orario  di mensa)  si arriva ad un totale di 8,5 € a pasto, pari a 170 € al mese. 
Immaginiamo che il Comune partecipi alla spesa in qualche modo, di conseguenza, a quanto ammonta di fatto la spesa totale per ragazzo?
Portiamo quindi due esempi, ma molti altri se ne potrebbero fare, di costo mensa di una scuola materna convenzionata, annuale, e di un oratorio di Torino durante il servizio di estate ragazzi, il cui importo, come da contratto, corrisponde a 3,90 € a pasto nel primo caso, 4,06 € a pasto nel secondo. Precisiamo che parliamo di mense che presentano diete bilanciate redatte da esperti e, nel caso della scuola materna in particolare, di alimenti di produzione biologicamente controllata e qualita’ francamente migliore.
Com’ e’ possibile che la retta per la mensa in una scuola media pubblica costi piu’ del doppio della media delle mense per minori e spesso piu’ di quella dei genitori? 

Noi chiediamo fortemente questo servizio, perche’ per i genitori che lavorano a tempo pieno significa avere garanzia di sapere i propri ragazzi mangiare un pasto caldo,  in un ambiente protetto e poter accedere direttamente alle attivita’ pomeridiane proposte dalla scuola, tuttavia esigiamo, da cittadini prima ancora che da genitori, chiarimenti circa le incongruenze tariffarie e di scelta d’appalto sopra esposte. 
Se il privato e’ concorrenziale con il pubblico… Qualcosa non funziona…
I genitori:
Scuola Matteotti: Laura Raimondi, Marcella Scala, Stefania Ristori, Carla Roda, Cristiana Maravacchio, Gianmattia Fissore, Emanuela Belloro, Cathia Ciani Cavallero, Gabriela Veloz, Mienelien van  Vlaanderen, Elena Aliberti, Maria Teresa Prone, Daniela Meo, Susanne Gay, Giorgia Malnato,  Alessandra Girardi, Renzo Montagnani, Marco Maglione, Enrico Torasso, Luisella Aimo, Giusi Rezza, Nicoletta Chiesa, Elena Piras, Valter Bosso, Antonio Grillo, Antonella Sapia, Serena Benedetto, Antonio Sanmartino, Nadia Cordero, Roberta Catalano, Marina Scaglione, Massimo Ambrogio, Pierluigi Violetto, Daniela Ienna, Monica Defacis, Elena Tamagnone, Anna Peiretti, Roberta Pesando, Giuseppe Tammaro, Anna Evangelisti, Paola Perinetti, Roberto Boni, Fabrizio Gatti, Pier Franco Ariano, Umberto Rampone, Paolo D’Angelo, Paola Aimo, Dominique Properzi, Sergio Ruffoni, Emanuela Arvat, Renato Audisio, Paola Chissotti, Paolo Unzamu, Francesca Cravetto, Leopoldo La Ciura, Luisella Lo Faso, Teresa Villani – Scuola Nievo: Laura Grasso, Anna Ceresole, Margherita Lasagni Serra, Anna Del Sette Santoro, Barbara Brumat, Deborah Lamberti, Piera Garelli, Loredana Razzetti, Ludovico Florio, Albertina Tallia, Alessandro Elia, Francesca Castella, Francesca Mondino, Cristina Novarino, Rebecca Rimini, Fulvia Chiappone, Angelita Cali’, Andrea Bove, Anna Maria Basso, Silvia Martinotti.

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