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Cronaca

Il ristorante del Cambio a Torino chiuso fino all’autunno

Erika Savio

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ristorante-cambioIl famoso ristorante torinese il Cambio resterà chiuso per sei mesi fino all’autunno. Infatti, subito dopo il pranzo di Pasqua, l’antico locale – molto amato anche dal conte Camillo Benso di Cavour – abbasserà le saracinesche per un restyling totale, che non riguarderà solo gli interni, ma anche il menù. I lavori non sono stati ancora comunicati al pubblico nei dettagli, ma secondo Luca Glebb Miroglio (presidente della società Glebb Metzger, che si occupa della comunicazione del ristorante) sono “assolutamente necessari”, soprattutto “per togliere un po’ di polvere dalla nostra reputazione”, spiega. Eppure, nonostante domenica non ci sia un posto libero, il ristorante del Cambio ha deciso comunque di rifarsi il look: la volontà è quella di conquistare nuovo pubblico. Nessuna intenzione di rinnegare il passato, solo voglia di rinnovarsi: nuove etichette di vini oltre a quelle storiche, ma sempre una forte impronta piemontese in ogni dettaglio, così promette la società che se ne occupa: “Siamo orgogliosi del nostro Piemonte” spiega Fabio Gallo, socio e sommellier. Eppure non sarà ‘solo più Piemonte’: nei sei mesi di chiusura il locale modificherà anche il menù, il personale ed il modo di comunicare. Non ci saranno cambiamenti nelle stanze tutelate dalla Soprintendenza che sono perfette ed immodificabili – anche se un po’ ‘fané’ dicono i proprietari -:  le vere novità sono ancora in fase di studio, di certo non ci si ritroverà con un Cambio alla ‘milanese’, ma è ovvio che il ristorante stia puntando verso un pubblico più giovane e torinese, perchè “In troppi lo guardano da dietro ai vetri ed invece devono entrare” dicono i soci e la frecciata è rivolta alle famiglie, ai turisti, agli avventori un po’ ‘impomatati’ delle serate teatrali… Si allungherà l’orario, il personale dovrà essere meno ‘sabaudo’ e più sorridente, adeguarsi insomma a quella che è la Nuova Torino del post- Olimpiadi.  Fabio Gallo e Daniele Sacco però continuano a precisare che la tavola di Cavour non si trasformerà in un fast food. Su questo si può andare sicuri: Gallo è infatti uno dei pù ardenti sostenitori della tradizione culinaria piemontese. Eppure sarà una svolta epocale: si resta in attesa di poter vedere quanto le promesse saranno mantenute e quale sarà il nuovo volto del Cambio, ma dal primo aprile fino ai primi di ottobre rimarrà il mistero.

 

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