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I consiglieri regionali prendono le distanze dalla Spesopoli piemontese: abbiamo seguito la legge e siamo disposti a dimetterci – video
Lo Speciale Spesopoli in Regione Piemonte di Quotidiano Piemontese.
In questi giorni a Palazzo Lascaris si temono decine di avvisi di garanzia in arrivo sulla seconda parte dell’inchiesta che impatta i gruppi dei partiti con un maggior numero di consiglieri.
Al centro delle indagini c’è l’utilizzo di circa un milione di euro utilizzato rimborsi di ogni tipo: dai pasti ai viaggi, dalle cene politiche alle borsette firmate, dai videogiochi ai pneumatici, dalla biancheria intima ai vestiti per bambini, dal conto del macellaio ai regali di nozze poi prontamente rimborsati ai consiglieri.
Il Fatto Quotidiano ha intervistato parte dei consiglieri regionali sotto tiro che che si difendono sostenendo di aver agito secondo le regole della legge vigente, anche se era una legge sbagliata e si dichiarano pronti alle dimissioni se raggiunti da un avviso di garanzia.
In attesa delle decisioni della magistratura ci restano due domande. Se la legge era ritenuta sbagliata perchè ci sono volute decine di anni prima che questa fosse cambiata, mentre per anni sono andati avanti i rimborsi “creativi” ? E poi : oltre agli aspetti strettamente formali e legali che la magistratura vaglierà, con quale senso morale i consiglieri si sono fatti rimborsare con i soldi pubblici certe loro spese private ?