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Caffè “sospeso” a Varallo. Da Napoli, la tradizione fa tappa a Vercelli

Redazione Quotidiano Piemontese

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caffèUn caffè al bar, una pausa che si trasforma in un gesto di solidarietà. Nata nella città di Napoli, all’ombra del Vesuvio, l’idea di pagare un caffè in più, oltre a quello consumato, uno “sospeso” per chi non può permetterselo, ora fa tappa anche a Varallo, in provincia di Vercelli. Qui Igor Crivelli, barman e  titolare del Caffè Centrale, ha voluto importare la tradizione partenopea di offrire una bevanda calda a chi la desidera ma non la può pagare. Non si tratta solo di una tazzina di caffè ma di qualsiasi bevanda un avventore voglia donare ad uno sconosciuto in difficoltà. In una settimana, complice anche il passaparola, le tazzine di caffè sospeso sono lievitate. I clienti del bar la considerano una proposta invitante, un gesto immediato e poco impegnativo che, quasi tutti possono concedersi in questo periodo di forte recessione dove anche un caffè può essere un lusso. Non solo, il barman ha realizzato una tessera sulla quale, tacca dopo tacca, raggruppa tutte le consumazioni offerte e, alla fine le consegna all’Avas, (Associazione di volontariato attivo e solidale) i cui volontari, a loro volta, si occupano di gestirle a favore dei più bisognosi.    

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