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Cronaca

Seat Pagine Gialle chiederà miliardi di risarcimento ai suoi ex manager per

Redazione Quotidiano Piemontese

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seat-pg-nuovoSecondo Il Corriere della Sera, Seat Pagine Gialle è pronta a chiedere un importante risarcimento danni attraverso un’azione di responsabilità contro i suoi ex amministratori pari a una cifra fra i 2,3 e i 3 miliardi di euro.

Seat Pagine Gialle è viva e vuole far pagare il conto a chi l’ha tramortita. La cifra ha pochi precedenti: 2,4 miliardi di euro che potrebbero salire anche oltre i tre miliardi. Per fare un paragone: ai Ligresti Unipol ha chiesto 280 milioni. Sarà l’assemblea del 4 marzo a decidere sull’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori, presupposto per la richiesta di risarcimento danni. Il documento a supporto della delibera è talmente duro e circostanziato da avere le sembianze della notizia di reato.

La Procura di Torino è al lavoro e probabilmente ha già acquisito il dossier dei consulenti di Seat, gli avvocati milanesi Fabio Franchini ed Ettore Negro. Il fascicolo è in mano al sostituto procuratore Valerio Longi del «Gruppo specializzato penale nell’economia», coordinato dal procuratore aggiunto Vittorio Nessi. E una consulenza tecnica sarebbe già stata assegnata al commercialista torinese Enrico Stasi, uno dei collaboratori più fidati della procura.

È un capitolo nuovo che si sta aprendo nella travagliata storia di Seat e dei i turbo-finanzieri che fino al 2012 hanno spremuto come un’arancia un’azienda ricca (e quotata in Borsa), lasciando le scorze al concordato. Chi ha gestito la società fino alla soglia del dissesto (se con responsabilità civili e penali è però tutto da vedere) ha i nomi e i cognomi di un gruppo di manager e professionisti espressione di alcuni tra i più importanti fondi di private equity che operano in Italia: Cvc, Investitori associati, Permira e Bc Partners (quest’ultima sfilatasi quattro anni fa).

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