Ambiente
Piove sabbia sul Piemonte: Arpa spiega perché
Molti piemontesi l’hanno potuto osservare ieri e ha coinvolto molte zone del nord Italia. La causa meteorologica di questo bizzarro quanto innocuo fenomeno è da ricercarsi nella nascita di minimi depressionari sul deserto del Sahara, tipicamente a sud della catena montuosa dell’Atlantide. La formazione di questi centri di bassa pressione scatena forti tempeste di sabbia nel deserto: le particelle più sottili, sollevandosi fino ad alte quote, vengono quindi trasportate dalle correnti presenti negli strati più alti dell’atmosfera e, quando quest’ultime sono disposte da sud-ovest come nella giornata di ieri, viaggiano dal nord Africa sino al nord Italia, precipitando infine assieme alla pioggia (o alla neve) anche sul Piemonte.
Il risultato è una sottile e coreografica patina di pulviscolo giallo-rosso che si deposita al suolo, più fastidiosa che dannosa: i dati delle concentrazioni di particolato PM10 e PM2.5, misurate dalla strumentazione automatica installata nella rete di rilevamento della qualità dell’aria, non hanno evidenziato anomalie di rilievo e i valori di PM10 sono stati tutti inferiori al valore limite giornaliero per la protezione della salute umana .
I valori misurati il 19 febbraio, attualmente in fase di validazione, sono stati inferiori a quelli del giorno precedente a causa della differenti condizioni meteorologiche che hanno favorito la dispersione e la deposizione del particolato. Solo nella stazione di Ceresole Reale, collocata in area montana, è stato evidenziato un incremento del PM10 di poche unità di ?g/m3 passando da 4 a 9 ?g/m3 mentre il PM2,5 è rimasto costante e pari a 4 ?g/m3