Cronaca

Per gli operatori economici torinesi la Mafia ha infettato il mondo della politica

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E’ stata presentata in Sala Rossa, al comune di Torino la ricerca Criminalità organizzata, contesto di legalità e sicurezza urbana. Un’indagine degli operatori economici di Torino che si è svolta nell’ambito dei lavori della Commissione Speciale per la promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi. La ricerca è stata sostenuta dal Consiglio comunale, dalla Camera di Commercio e dall’Università degli Studi di Torino e condotta da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Culture, Politica e Società, composto da Rocco Sciarrone, nel ruolo di coordinatore, Joselle Dagnes e Luca Storti. Mediante un questionario sono stati sondati i comportamenti, gli atteggiamenti e le rappresentazioni di commercianti, esercenti della ristorazione e artigiani riguardo alle condizioni di legalità e al rischio di infiltrazione mafiosa.

Commercianti e artigiani ritengono la mafia particolarmente attiva nel traffico di stupefacenti (86,5%), ma anche nel controllo degli appalti (63%), nel settore edile (54%) e nell’usura (53%). Il pizzo è ritenuto poco diffuso  pari al 35%, molto più grave sembra esserlo l’usura, ritenuta abbastanza diffusa dal 70% del campione. Ben il 18% degli intervistati dichiara di aver conosciuto vittime di usura, mentre solo l’8,1 vittime di pizzo. Una percentuale comunque significativa, a fronte della quasi totale assenza di denunce. Il vero allarme nasce  dalla corruzione  che riguarda prevalentemente la politica, molto infettata per il 51,2% e abbastanza per il 40,8%.

La sintesi della ricerca

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