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Cronaca

Il Comune di Torino rimuove dal suo sito le schede anti-omofobia. Si infuria la comunità Lgbt

Redazione Quotidiano Piemontese

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lesbicheScoppia la polemica a seguito della decisione del Comune di Torino di rimuovere provvisoriamente dal sito della Città oltre un centinaio di schede per insegnati del Servizio Lgtb dedicate alla rappresentazione dell’omosessualità e dei pregiudizi ad essa collegati nella storia e nelle cultura. Era stato il consigliere Silvio Magliano (Ncd) a sollevare il caso in Sala Rossa sostenendo che erano “inesatte, inattendibili e prive di qualsiasi fondamento scientifico”. Oggi il consigliere Ncd esprime soddisfazione per la decisione ribadendo che “il problema non è l’educazione al rispetto, alla tolleranza, ma l’utilizzo di strumenti inadeguati”. La decisione del Comune ha fatto infuriare la comunità lgbt. Secondo il presidente di Arcigay Torino, Marco Alessandro Giusta, “Fassino oggi sembra lo Schettino dei diritti: quando è il momento di tenere il timone saldo abbandona la nave e i suoi passeggeri”. Christian Ballarin, presidente Maurice Glbtqche accusa il primo cittadino di revisionismo: “Per tutte le schede che farà rimuovere non potrà mai cambiare la storia. Per quanto già molti prima di lui ci abbiano provato. Il revisionismo è una brutta malattia, ci sembrava non fosse di sinistra, ma anche su questo il sindaco ha voluto distinguersi. Torino è sempre stata un faro per i diritti delle persone lgbt e non sarà certo questo gesto a riportarci indietro di anni”. A smorzare le polemiche ci prova l’assessore comunale alle Pari opportunità, Ilda Curti, che spiega: “Non c’è alcun arretramento rispetto ai principi a cui da anni si ispira la Città e cioè alla non discriminazione. Le 150 schede che sono state rimosse sono frutto del lavoro di anni, quando sono state messe sul sito già era previsto che si trattasse di una situazione provvisoria. La disattivazione del link è stata effettuata per rivederle una a una e capire in cosa qualcuno si possa essere sentito offeso. Una volta che saranno state riviste – conclude Curti – verranno rimesse on line”.

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