Cuneo

Torino e Cuneo, tifoserie accomunate dalla rabbia

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Mezzo mondo tributa onori al Grande Torino, a pochi giorni dalla sua scomparsa: dalle categorie inferiori (l’Ascoli, ieri) all’estero (il Benfica, giovedì contro la Juve) ai singoli campioni (Javier Zanetti dell’Inter che ha preparato un omaggio speciale sulla propria fascia da capitano). Il sindaco Fassino si è mosso in prima persona con un appello scritto. La tifoseria granata, ovviamente, si è fatta sentire in ogni modo possibile. Tutto inutile: la Lega Calcio non ha accolto la richiesta di anticipo (o posticipo) della partita Chievo-Torino, in programma domenica 4 maggio allorquando la squadra granata dovrebbe presenziare alle celebrazioni per il 65° anniversario della Sciagura di Superga.

La rabbia dei tifosi, che già toccava livelli di guardia, è definitivamente esplosa in un secondo momento, con una nuova scoperta: per la medesima giornata di campionato, la stessa Lega ha previsto ben quattro posticipi, due lunedì 5 maggio (Lazio-Hellas e Juventus-Atalanta) e altri due addirittura martedì (Fiorentina-Sassuolo e Napoli-Cagliari). La ragione addotta dai vertici calcistici per la mancata concessione al Torino era che l’avversaria di turno, il ChievoVerona, è in corsa per la salvezza e dunque andava salvaguardata la contemporaneità con gli incontri delle dirette concorrenti. Ma il Sassuolo, parimenti in lizza, è stato rinviato al martedì, facendo così cadere la ridicola scusa della Lega e facendo chiedere al Paese intero “perchè?” questo sfregio gratuito alla memoria dei caduti.

Non solo a Torino gli appassionati di sport sono sul piede di guerra; a Cuneo, anzi, la ragione del fermento è…proprio Torino. Come già detto, l’intenzione (non confermata dai diretti interessati, ma nemmeno smentita) del presidente della BreBanca, Valter Lannutti, è trasferire dalla Granda al capoluogo la Piemonte Volley; così, Cuneo si troverebbe privata della sua maggior gloria sportiva. I supporter più caldi della squadra, i Blu Brothers, hanno inscenato una forte protesta nella partita contro il Città di Castello: grida e cori, quindi un massivo lancio di coriandoli sul parquet a impedire completamente lo svolgimento della gara, mentre l’allenatore Piazza, che cercava di intervenire, veniva pure insultato. Alla fine, i tifosi decidevano di lasciar giocare il match, ma la storia non finisce certo qua.

 

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