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Ricostruire l’occupazione del 1943-1945 secondo l’ottica del nemico tedesco. L’Israt partecipa alla ricerca con documenti inediti conservati in Germania

Redazione Quotidiano Piemontese

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Alcuni ricercatori impegnati nell'indagine storica

Alcuni ricercatori impegnati nell’indagine storica

Ricostruire l’occupazione del 1943-1945 secondo l’ottica del nemico tedesco. E’ ‘intento dell’Israt (Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti) che partecipa a una ricerca innovativa utilizzando carte inedite conservate in Germania e per tale iniziativa il gruppo di studiosi del Nord Italia si riunisce ad Asti per proseguire i lavori, iniziati tre anni fa, e terminarli il prossimo ottobre. Guardare ai rastrellamenti, le deportazioni, gli eccidi del 1943-1945 non attraverso gli occhi della popolazione civile, ma dal punto di vista dell’occupante tedesco. E’ la finalità di questo studio che sta impegnando da un gruppo di ricercatori del Nord Italia, coordinato da Brunello Mantelli, docente universitario di Storia Contemporanea. L’Israt partecipa con il direttore Mario Renosio e la ricercatrice Nicoletta Fasano e otto studiosi di Cuneo, Pavia, Parma, Piacenza, Genova, La Spezia. La ricerca è promossa dall’Associazione Memoria della Benedicta, teatro nell’aprile del 1944, in località Capanne di Marcarolo (Alessandria), della strage partigiana. Il gruppo di lavoro si è riunito, di recente, a Palazzo Ottolenghi, sede dell’Israt. Per approfondire le strategie e ripercorrere specifici fatti avvenuti nel Nord Italia si lavora soprattutto sulle fonti tedesche, attraverso documenti e carte inediti conservati negli archivi in Germania.

I singoli episodi, arresti, stragi, incendi, etc. vengono inquadrati secondo l’ottica tedesca, seguendo l’evolversi delle azioni militari e superando confini provinciali e regionali. Guardando all’astigiano, la Valle Bormida, ad esempio, doveva essere libera dai partigiani per consentire ai nazifascisti il controllo del territorio in vista dello sbarco del nemico sulle spiagge liguri. I primi risultati della ricerca sono stati esposti nel 2012 a Vinchio, dove è attiva la Casa della Memoria.

La seconda sessione pubblica si è svolta a Gropparello (Piacenza), luoghi non casuali, coinvolti nell’inverno del 1944 da drammatici rastrellamenti. Lo studio terminerà a ottobre. Il volume con i risultati della ricerca uscirà nel 2015 per il 70°esimo anniversario della Liberazione.