L’infermiere crolla per lo stress dopo 12 ore di turno massacrante all’ospedale Martini, indaga Guariniello

Dodici ore di turno al Pronto Soccorso del Martini, poi quando arriva il cambio turno ed il meritato riposo, il fisico cede e Pier Angelo Bozzetto, 43 anni e coordinatore del Dea dell’ospedale torinese, viene colpito da emorragia cerebrale. È successo venerdì sera: un turno massacrante con centinaia di pazienti da visitare, ricoverare e assistere, in una situazione ormai nota di carenza di personale. Uno stress che è arrivato tutto di colpo nel momento in cui l’infermiere ha smesso il camice per tornare a casa. La sua compagna, Maria, era ancora a lavoro e non ha nemmeno fatto in tempo a vederlo, perché appena ha capito di avere qualcosa che non andava, Bozzetto è tornato immediatamente al Martini, dove gli hanno diagnosticato l’emorragia e lo hanno ricoverato in Neurochirurgia. “È ancora in condizioni critiche, ma si riprenderà. Ha ripreso a muoversi. Purtroppo, però, ancora non riesce a parlare. Speriamo in bene” spiegano dall’ospedale, mentre il sindacalista della Cgil Dario Sartori accusa i turni massacranti: “Sono già sette i colleghi colpiti da infarti o problemi vari legati allo stress. È il frutto delle condizioni impossibili nelle quali gli infermieri e i medici sono costretti a lavorare ogni giorno”. E in ottica dei previsti futuri e ulteriori tagli, Sartori ricorda che “negli ospedali non ci sono dipendenti pubblici fannulloni. Quelli che lavorano qui fanno ben più di quanto previsto dal loro contratto di lavoro. Per stare accanto ai malati devi avere cuore, non puoi pensare soltanto ai soldi e ai guadagni”. Mentre Bozzetto veniva portato in sala operatoria per ridurre l’edema al cervello, è arrivata anche la notizia di un’indagine del pm torinese Raffaele Guariniello. Gli ispettori della Procura hanno acquisito le cartelle cliniche del caporeparto vittima dello stress e ora si valuterà se i carichi di lavoro sono equi o eccessivi.

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