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Ambiente

Siccità in Piemonte. Ipla: suoli piemontesi mai così secchi in inverno da 10 anni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dall’osservazione dei dati della rete di monitoraggio dei suoli regionali che gestisce l’Istituto Piante da Legno e Ambiente si evince che nell’inverno 2015-2016 (mesi di dicembre-gennaio) i suoli del Piemonte hanno il più basso contenuto di umidità degli ultimi 10 anni, da quando IPLA ha installato le prime centraline di rilevamento che misurano, a differenti profondità, umidità e temperature dei suoli. La riduzione rispetto agli anni passati è di circa il 70%.

“Il suolo è come un enorme contenitore d’acqua. Durante le fasi piovose si riempie ed è capace nei periodi di siccità di cedere gradualmente l’acqua alle radici delle piante. Oggi, dai dati che osserviamo, il contenitore suolo è quasi vuoto ed è un evento assolutamente eccezionale per la stagione, dato che valori come quelli rilevati in queste settimane sono tipici dei mesi estivi. Se nei prossimi giorni, prima della ripresa vegetativa, vi fossero abbondanti precipitazioni, tali da colmare questa differenza allora i rischi per le colture saranno ridotte anche se, di tutta evidenza, sono assai carenti le riserve idriche in montagna. Se invece le precipitazioni dovessero essere scarse andremmo incontro a un periodo molto difficile in termini di disponibilità d’acqua già a partire di primi mesi primaverili”. ha dichiarato Igor Boni, Amministratore Unico dell’Istituto.

Fabio Petrella, referente scientifico dell’IPLA sui suoli ha aggiunto: “In termini di percentuale, confrontando i mesi invernali attuali con quelli degli anni passati, possiamo affermare che il contenitore suolo era completamente pieno dal 2008 al 2011, pieno al 70-80% dal 2012 al 2015 e pieno solo per il 30-40% in questi ultimi giorni (riduzione del 70% rispetto al passato). Anche le temperature medie invernali del suolo misurate con i sensori in profondità, che variavano tra gli 0° e i 5° dal 2008 al 2013, sono variabili in questi ultimi due inverni dai 2° ai 7°. Due gradi in media di differenza nel suolo sono molto più impattanti di due gradi di differenza nell’aria; si tratta di differenze notevoli che aumentano l’evapotraspirazione e favoriscono lo svuotamento del contenitore”.

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