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Cronaca

Espulso Bilel Chihaoui, il 26enne che inneggiava all’Isis e annunciava attentati sui social

Redazione Quotidiano Piemontese

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Bilel Chihaoui, il tunisino di 26 anni fermato dai carabinieri di Torino lo scorso 12 agosto a Pisa, perché ritenuto sospetto terrorista, è stato espulso quest’oggi per ordine del Viminale. Per gli inquirenti Bilel Chihaoui, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, gravato da numerosi precedenti penali in materia di stupefacenti, aveva manifestato “vicinanza ideologica all’estremismo jihadista e allo Stato islamico ed era legato a due foreign terrorist fighters tunisini morti nel teatro di guerra siro-iracheno”.

Il provvedimento scaturisce dagli elementi raccolti nell’ambito delle attività condotte dal  ROS al fine di prevenire e contrastare il fenomeno dei cosiddetti  foreign fighters e lone wolves.

Nei confronti del Chihaoui sono emerse infatti evidenze della sua vicinanza ideologica all’estremismo jihadista e all’organizzazione terroristica “Stato Islamico”, anche in forza dei legami documentati con due foreign terrorist fighters tunisini recentemente deceduti mentre combattevano nel teatro di guerra siro-iracheno.

Nei giorni scorsi, il monitoraggio del suo profilo Facebook – aggiornato con la foto del tronco di un uomo intento ad armare una pistola – aveva consentito di documentare la pubblicazione, da parte di Chihaoui, di attestati di stima e condivisione della scelta di due combattenti “martiri”, indicati tra i “pochi uomini veri che aveva conosciuto” e di fotografie celebrative degli stessi dei quali asseriva di voler emulare le azioni. Inoltre lo stesso aveva pubblicato un post dal quale, oltre alle rinnovate espressioni di ammirazione per i suddetti “martiri”, emergeva l’intenzione del medesimo di porre fine alla propria vita in quello stesso giorno. Era stata pertanto avviata, dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Pisa, una vera e propria caccia all’uomo che aveva consentito di individuarlo e sottoporlo ad un fermo di identificazione.

Chihaoui Bilel, che non risulta abbia frequentato moschee in Italia, aveva fatto ingresso nel territorio nazionale nel 2013 al fine di frequentare la Facoltà di Lingue e Culture Arabe dell’Università di Torino, ottenendo un permesso di soggiorno per motivi di studio non più rinnovato nel 2015.

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