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Economia

Barattolo: ecco il regolamento su cui le Circoscrizioni dovranno esprimere il proprio parere

Redazione Quotidiano Piemontese

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È iniziata oggi a Torino, nella seduta congiunta delle Commissioni Prima, Terza e Diritti e pari opportunità, presieduta da Antonio Fornari, la discussione sul Regolamento comunale del “Barattolo”, lo spazio di scambio e vendita di oggetti usati.

A presentare il Regolamento – su cui le 8 Circoscrizioni potranno inviare il proprio parere – è intervenuto l’assessore all’Integrazione Marco Giusta.

Al Barattolo potranno partecipare operatori non professionali residenti nel Comune di Torino che non svolgano – o non abbiano svolto negli ultimi 12 mesi – attività di vendita al dettaglio o all’ingrosso (il divieto si estende anche a coniuge, parenti e affini di primo grado), presentando un’autocertificazione (da rinnovare ogni anno, corredata da un valido documento di identità) che attesti anche la provenienza della merce. Gli stalli dei partecipanti (massimo 10 mq ognuno) saranno divisi in base a quattro tipologie di oggetti: mobilia; oggettistica varia; abbigliamento; libri, riviste e dischi musicali. È prevista anche la possibilità di allestire mercatini tematici.

Gli stalli da assegnare dovrebbero essere – ha affermato l’assessore Giusta – tra i 400 e i 480. Attualmente, in lista d’attesa ci sono 1.200 persone, ma molte verranno escluse in quanto residenti fuori Torino o in seguito a controlli della Guardia di Finanza.

La Giunta sta ancora ragionando su dove collocare le attività di libero scambio, ma sono previsti investimenti per le Circoscrizioni che ospiteranno Barattolo. Gran parte di quanto la Città incasserà dagli operatori (tolte le spese per Amiat e l’associazione che gestirà il Barattolo) – ha spiegato Giusta – verrà infatti destinato alla Circoscrizione ospitante per interventi di rigenerazione urbana dell’area.

Le violazioni al Regolamento saranno punite con sanzioni amministrative da 50 e 500 euro e con provvedimenti che, in caso di violazioni reiterate, prevedono sino all’espulsione definitiva dell’operatore.

Nel dibattito in Commissione è intervenuta la consigliere Chiara Foglietta (Pd), che ha chiesto chiarimenti sulle modalità di accesso e sul pagamento della Cosap. Fabrizio Ricca (Lega Nord), dopo aver raccomandato controlli stringenti su provenienza della merce e sui documenti di identità degli espositori, ha domandato in quali aree della città si svolgeranno i mercatini, mentre Viviana Ferrero (M5S) ha sottolineato l’importanza dei mercati del baratto, senza moneta, e ha chiesto di prestare attenzione allo scambio di biciclette e accessori per bici e auto di dubbia provenienza. Per ora tali oggetti – ha spiegato l’assessore Giusta – sono ammessi, ma la Giunta potrebbe decidere di escluderli in futuro, mentre sono previste limitazioni per la vendita di pneumatici (per questioni di sicurezza) e di elettroutensili escludendo quelli da cantiere (max 800w).

Anche Andrea Russi (M5S) e Maria Grazia Grippo (PD) hanno chiesto delucidazioni sui controlli e Monica Canalis (PD) ha invitato la Commissione a discutere sul Regolamento anche con l’assessore al Commercio Sacco: al libero scambio partecipano anche molti italiani, non c’è solo la questione dell’integrazione degli stranieri. Tra gli oggetti vietati, Marco Chessa (M5S) ha chiesto di inserire anche la merce contraffatta.

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