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Cronaca

Elementi di pericolosità sociale: chiuso l’Osas Market a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Schiamazzi, risse, continuo viavai di persone sospette e forte odore di fumo di marijuana e hashish proveniente dal retro del locale: queste il contenuto delle segnalazioni pervenute alle forze di Polizia da parte di cittadini residenti in via Lauro Rossi, in merito all’ esercizio di vicinato OSAS MARKET di via Lauro Rossi n. 37/b, gestito da un cittadino nigeriano di 31 anni.

Personale del Commissariato Barriera Milano, nell’ambito di alcuni controlli straordinari ai quali ha concorso anche personale della Polizia Amministrativa e Sociale e del Nucleo Cinofili della Questura, ha in più di una occasione, negli ultimi mesi, proceduto al sequestro di modesti quantitativi di stupefacente (cocaina e marijuana), già suddivisi in dosi, che alcuni avventori detenevano con sé ai fini di spaccio. Inoltre, le persone presenti al momento dei controlli, tutte di nazionalità nigeriana, sono state spesso trovate intente a consumare birre e a giocare a carte, mentre fumavano spinelli. La maggioranza di esse è risultata gravata da precedenti di Polizia.

Il Questore di Torino, ravvisando nel suddetto esercizio elementi di pericolosità sociale, in considerazione della situazione descritta che favorisce e contribuisce all’incremento di fenomeni delinquenziali nella zona, ha sospeso per 15 gg. la validità della licenza dell’esercizio di vicinato “OSAS MARKET”.

Il provvedimento di sospensione di cui sopra rientra nell’ambito dei nuovi poteri concessi al Questore dal Decreto Minniti sulla sicurezza nelle città – art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza così come modificato dall’art.12 bis Legge 18.04.2017 n°48 – che permette la sospensione della licenza, in precedenza possibile solo per gli esercizi pubblici ove vengono somministrati cibi e bevande, come bar, birrerie, ristoranti ecc, anche nei confronti degli esercizi di vicinato, ovvero gli esercizi aventi una superficie di vendita fino a 250 metri quadrati, nei quali siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che siano abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituiscano un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini.

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