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Cronaca

Non denuncia la morte di un cane per intascare la quote di custodia dai comuni che gli affidavano i cani

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’ipotesi della Polizia Giudiziaria è che l’uomo tardasse ad emettere i certificati di morte dei cani al fine di poter percepire,
indebitamente, gli importi dovuti per la custodia. L’uomo, proprietario del canile “Oasi del Cane” sito in San Michele Mondovì, è stato deferito alla competente Procura ipotizzando i reati di truffa a danno di ente pubblico, falsità materiale e ideologica commesse da privato in atto pubblico.

Indagine “Bernardino”

Dopo varie segnalazioni pervenute da privati cittadini e da appartenenti ad associazioni ambientaliste, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Cuneo, assieme alla Stazione Carabinieri Forestale di Mondovì, ha effettuato un controllo presso il canile.

La struttura controllata è una pensione per cani e svolge anche la funzione di canile pubblico per conto di diversi comuni siti nel territorio del Cebano e del Monregalese.

In occasione del sopralluogo i militari hanno appurato che Bernardino, un cane proveniente dal comune di Ceva e registrato all’anagrafe canina regionale, non era presente nella struttura.

L’ipotesi di reato rappresentata alla Procura di Cuneo è che il gestore del canile, per giustificarsi, abbia prodotto nell’immediatezza dei fatti un falso certificato di morte copiando il timbro di un medico veterinario.

Dal controllo è poi emerso che il proprietario della pensione percepiva delle quote di custodia dai comuni che gli affidavano i cani.

Allo scopo svariati documenti di decesso sono stati posti sotto sequestro penale, poi convalidato dall’Autorità Giudiziaria, al fine di approfondire gli accertamenti sulle condotte supposte.

 

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