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Biella, più di 300 infermieri assunti come apprendisti: evaso 1,6 milioni di euro di contributi

Redazione Quotidiano Piemontese

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La guardia di finanza ha scoperto 331 lavoratori tra infermieri e operatori sanitari assunti in tre anni in modo irregolare, come apprendisti, in una struttura socio sanitaria operante sul territorio biellese. Evasi contributi previdenziali e assistenziali per oltre 1,6 milioni di euro. Soldi a cui dovranno essere sommate le sanzioni erogate, dall’Inps e dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Le irregolarità sono emerse durante un controllo finalizzato a verificare se la società che gestiva la struttura, in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, rispettava gli standard richiesti dalla normativa.

Spiegano le fiamme gialle:

Nel corso dell’attività ispettiva è stato approfondito l’inquadramento del personale assunto ed impiegato nella struttura, al fine di verificare se la società che la gestisce abbia rispettato gli standard richiesti dalla normativa vigente, soprattutto nel caso in cui tali prestazioni siano in tutto o in parte a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Fin da subito è apparso anomalo l’inquadramento, come apprendisti, di gran parte del personale dipendente della struttura, in realtà impiegato effettivamente come infermiere e operatore socio sanitario.

Si consideri, inoltre, che nell’ambito dell’attività ispettiva è emerso che infermieri ed operatori socio-sanitari (già in possesso del titolo professionale), nelle loro precedenti attività lavorative presso altre strutture erano stati inquadrati correttamente con stipendi e relativi contributi in linea con le qualifiche possedute e gli incarichi ricoperti, mentre divenivano “apprendisti” quando iniziavano l’attività operativa con l’azienda verificata.

A seguito di numerosi approfondimenti normativi, nonché grazie ad una proficua collaborazione con le sedi biellesi dell’Inps e della ex Ipasvi (da poco Ordine delle Professioni Infermieristiche), è stato possibile constatare come tale modus operandi sia stato chiaramente finalizzato al solo scopo di realizzare un’evasione contributiva ai fini assistenziali e previdenziali nonché di abbattere i costi del personale mediante la corresponsione di una retribuzione ben più bassa (apprendista) rispetto a quella prevista dal Contratto Collettivo Nazionale (infermiere ed Operatore Socio sanitario).

 

 

 

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