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Mattia Ferrante, da Torino a Los Angeles per relizzare il suo sogno di fare cinema
Se gli chiedi di esprimere un desiderio per il suo futuro, risponde: “Io lo sto già vivendo”. Perché per chi per lavoro vuole fare cinema, Hollywood è la meta. Raggiunta, per Mattia Ferrante, dopo aver passato cinque anni in Australia a studiare in una delle più importanti università di Cinema e ora stabilitosi definitivamente a Los Angeles da due.
“L’esperienza in Australia è stata importantissima per me, ho avuto la fortuna di imparare da grandi professionisti e di studiare in inglese e conoscere ragazzi della mia età dal talento eccezionale con cui collaboro tutt’ora.” Mattia pero in cuor suo sapeva che l’Australia, seppur straordinaria, non sarebbe mai stata la sua destinazione finale: “ Non vedevo l’ora di finire gli studi per partire. Ricordo ancora il mio primo pensiero quando arrivai qui, per me era come respirare aria di casa, tutto mi sembrava bellissimo e perfetto. Io sono sempre stato innamorato di questa città. E ora, anche se so che è piena di contraddizioni e terribilmente difficile, la amo ancora di più.”
Ha anche partecipato alle riprese di un film che riguarda la storia dell’olocausto, con protagonista il famoso attore Ed Asner diretto dal camaleontico regista Rafael Zielinski.
Mattia però è sempre molto legato all’Italia: “ Per me l’Italia rappresenta un miliardo di emozioni diverse e un solo sentimento: amore. Li c’è la mia famiglia, i miei amici più cari, i sapori gli odori che non dimenticherò mai nella mia vita. Diciamo che questo ha fatto si che cercassi nell’ultimo anno di instaurare un legame Italia-America che mi permettesse, tramite il lavoro del cinema, di collaborare con il nostro paese e unire il meglio delle due culture. E così sono nate le prime collaborazioni con l’Italia. In cantiere per la prossima primavera c’è un film che ho scritto e di cui sarò regista, intitolato “Don’t Ask”, che verra girato in parte in Piemonte e in parte in Liguria. Si tratta di un horror di radice psicologica, una storia che ho scritto con l’aiuto della bravissima scrittrice Gina Wendkos (le ragazze del Coyote Ugly, Pretty Princess, A perfect man).
Non resta che aspettare le riprese del film di Mattia e vederlo sul grande schermo anche in Italia.