Seguici su

CittadiniTorino

Scioperi del 28 novembre: Torino in piazza, giornalisti fermi e agitazioni in tutta Italia

Dal nazionale al regionale: un Italia in subbuglio. Una panoramica di quanto sta accadendo a Torino per lo sciopero generale del 28 novembre e quali le agitazioni in tutta la Nazione.

Chiara Scerba

Pubblicato

il

TORINO – Nella giornata di oggi, 28 novembre 2025, l’Italia vive una delle più intense mobilitazioni dell’anno: scioperi diffusi che coinvolgono trasporti, scuola, mondo dell’informazione e diversi settori pubblici e privati. A fare da cornice, una situazione particolarmente vivace a Torino, dove il corteo cittadino ha aperto la mattinata con numerosi manifestanti in strada.

Torino, cortei e disagi: la città si ferma per lo sciopero generale

A Torino il cuore della protesta si è concentrato in piazza XVIII Dicembre, da dove poco dopo le 10.30 è partito il corteo diretto verso piazza Statuto, corso Francia fino alla sede dell’Unione Industriali. A sfilare sono stati studenti, sindacati di base, gruppi pro Palestina, lavoratori dei trasporti, insegnanti e rappresentanti di varie categorie, compresi alcune decine di tassisti che hanno portato in piazza le loro richieste di maggiori tutele.

Il traffico cittadino è stato rallentato per tutta la mattinata, mentre bus e tram si sono fermati a causa dell’adesione allo sciopero del trasporto pubblico locale. Gli slogan che hanno aperto la manifestazione “Giù le armi, su i salari” e “Blocchiamo tutto” hanno dato il tono a una mobilitazione che unisce temi sociali, economici e geopolitici attuali, i cui pareri sono spesso divergenti.

Una componente significativa della protesta è arrivata dal mondo della scuola. Diversi docenti hanno contestato gli accorpamenti annunciati dalla Regione Piemonte, cinque dei quali riguardano istituti torinesi, criticando scelte ritenute penalizzanti per studenti e personale scolastico. Una delegazione ha chiesto di essere ricevuta dal Direttore dell’Ufficio scolastico regionale.

Accanto ai temi sociali ed economici, non sono mancate prese di posizione politiche. In piazza erano presenti anche cartelli e striscioni in solidarietà all’imam Mohamed Shahin, arrestato nei giorni scorsi, con un presidio previsto per questa sera davanti alla Prefettura.

La manifestazione torinese fa seguito al corteo di ieri del movimento Fridays for Future che, dopo aver denunciato il fallimento della COP30, ha aderito allo sciopero di oggi contro la legge di bilancio e contro le politiche ritenute insufficienti in materia climatica e sociale.

Lo sciopero dei giornalisti: contratto bloccato e dibattito sul futuro dell’informazione

Alla mobilitazione generale si aggiunge oggi lo sciopero nazionale dei giornalisti, proclamato dalla Fnsi dalle 5.30 del mattino per ventiquattro ore. La protesta nasce da un contratto collettivo fermo da dieci anni e da un sistema editoriale che, secondo il sindacato, non garantisce più condizioni di lavoro adeguate né tutele professionali in un contesto reso ancora più complesso dall’arrivo massiccio dell’intelligenza artificiale.

La Fnsi denuncia stipendi in calo, organici ridotti e compensi considerati troppo bassi per i collaboratori. Secondo la federazione, senza un nuovo contratto e senza norme chiare sull’uso dell’AI, la qualità dell’informazione rischia di deteriorarsi ulteriormente.

Gli editori, rappresentati dalla Fieg, contestano questa lettura e parlano di un settore colpito da un forte calo di ricavi, aggravato dalla competizione delle grandi piattaforme digitali. Pur dichiarandosi disponibili a un confronto sull’AI e su una revisione del contratto, gli editori sostengono di aver già presentato proposte economiche più alte rispetto all’ultimo rinnovo del 2014.

Lo sciopero comporta un servizio ridotto nella Rai: edizioni brevi dei telegiornali, aggiornamenti limitati per Rainews24 e Televideo, e poche finestre informative sul web. In caso di emergenze, resta comunque attivabile un servizio minimo.

Il quadro nazionale: trasporti, scuola e sanità tra le categorie in agitazione

A livello nazionale, quello di oggi è uno dei più estesi scioperi generali degli ultimi anni. I treni di Trenitalia, Italo e Trenord registrano ritardi o cancellazioni, mentre negli aeroporti si prevedono disagi per via dell’adesione del personale di alcuni scali e compagnie. Le difficoltà riguardano anche bus, metro e tram in molte città italiane, dove le fasce di garanzia regolano la circolazione solo in parte.

La scuola partecipa con una adesione significativa di docenti e personale, che contestano i tagli, gli accorpamenti e l’impianto della legge di bilancio. Anche alcuni comparti della sanità hanno aderito, pur garantendo i servizi essenziali.

La giornata, dunque, si presenta frammentata ma intensa, segnata da una pluralità di motivazioni che vanno dalla difesa del potere d’acquisto alla richiesta di maggiori investimenti pubblici, fino alle rivendicazioni specifiche dei vari settori.

Una giornata che fotografa tensioni sociali diffuse

Lo sciopero del 28 novembre mette in evidenza un quadro nazionale attraversato da tensioni sul lavoro, sulle politiche economiche e sul settore dell’informazione. Torino diventa uno dei centri simbolici di questa mobilitazione, mentre la protesta dei giornalisti aggiunge un ulteriore elemento di riflessione sul rapporto tra media, tecnologie e diritti professionali.

La giornata si chiuderà con nuovi presidi e assemblee, mentre in tutto il Paese si attende di misurare l’impatto complessivo della mobilitazione.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *