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Il Coordinamento Torino Pride contro il vescovo di Acqui Terme: si studi l’articolo 7 della Costituzione

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Coordinamento Torino Pride ha voluto rispondere al vescovo di Acqui Terme Pier Giorgio Micchiardi
che, alla vigilia della ripresa in Commissione Giustizia al Senato dell’esame del Disegno di Legge Cirinnà sulle Unioni Civili, inviava i senatori e alle senatrici eletti nel territorio dalla propria diocesi un invito a uniformarsi a quanto a suo tempo dichiarato dal cardinale Bagnasco, presidente della CEI. Secondo Il Coordinamento Torino Pride “il richiamo chiariva senza ombra di dubbio l’insopportabile ingerenza della gerarchia cattolica nelle vicende politiche e nel percorso democratico di uno Stato Sovrano, quel che è peggio pretendendo di richiamare la nostra Costituzione per quanto riguarda la parte relativa alla famiglia. Ci pare doveroso rammentare al vescovo del capoluogo piemontese l’articolo 7 della Costituzione Repubblicana dove potrà trovare con chiarezza la spiegazione di quanto il proprio gesto sia andato ampiamente oltre il lecito e il consentito”.

Il Vescovo di Acqui Terme aveva scritto

Egregio Onorevole, siamo a conoscenza della ripresa della discussione alla Commissione Giustizia del Senato del Ddl Cirinnà. A tale proposito mi permetto di richiamare quanto affermato dal Cardinale Angelo Bagnasco Presidente della Cei: La Chiesa non e’ contro nessuno.

Crede nella famiglia come è riconosciuta dalla nostra Costituzione e come corrisponde all’esperienza universale dei singoli e dei popoli: papà, mamma, bambini, con diritti e doveri che conseguono  il patto matrimoniale. Applicare gli stessi diritti della famiglia ad altri tipi di relazione è voler trattare allo stesso modo realtà diverse: è un criterio scorretto anche logicamente e quindi un’omologazione impropria.

I diritti individuali dei singoli conviventi, del resto, sono già riconosciuti in larga misura a livello normativo e giurisprudenzialè. In quanto Vescovo di una Diocesi il cui territorio insiste su parte della Regione Piemonte e parte della Regione Liguria  mi rivolgo a lei, scelto dagli elettori, per sottolineare l’opportunità di tenere in debita considerazione la citata dichiarazione a cui mi associo pienamente.

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