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Daniele Silvestri, al Colosseo il suo Tour nei teatri 2016

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ veramente un grande successo quello di Daniele Silvestri, dell’ultimo e bellissimo album “Acrobati” e del suo tour teatrale 2016, soldout un po’ ovunque. Talmente richiesto che dopo questo tour primaverile nei teatri, tornerà in zona quest’estate, al Flowers Festival di Collegno, per soddisfare la grande quantità di richieste, che il Teatro Colosseo non ha potuto coprire.

In questo concerto c’è davvero tanto di “Acrobati”, i pezzi più significativi come “Quali alibi”,”La mia casa”,”L’orologio”,”Un altro bicchiere” e “Monolocale”. Daniele è sempre lui, ma si è rinnovato, un po’ chansonnier come in “La verità”, che apre il concerto oppure più elettrico ed intenso come in “La mia casa”. Dietro il suo pianoforte nascosto da un muretto o con la sua chitarra a tracolla ci offre davvero un saggio della sua bravura e della sua ormai ventennale carriera, accompagnato da un gruppo di musicisti di grande spessore ed un impianto scenico di grande livello. Bravo come cantante, sempre dietro alle sue rime che si rincorrono, basta ascoltare il ritornello di “Quali Alibi” per capire di cosa si sta parlando, bravo come musicista, completo e poliedrico e dotato come autore, suoi alcuni dei pezzi cantautorali più belli degli ultimi anni di tutta la discografia italiana, uno dei pochi a coniugare pop, rock, suoni latini uniti a quelli della sua terra con temi di grande impegno e spessore. Pezzi come “Il mio nemico”, “monetine”, “Occhi da orientale”, “Ma che discorsi”, ”Cohiba” sono ormai classici irrinunciabili , come anche quelli in cui ci ricorda come sia anche capace di divertire e alzare i ritmi, come l’intramontabile “Salirò”.

Se dovessi scegliere i momenti più significativi di questa lunga serata, direi la poetica “A bocca chiusa”., il tentativo del pubblico di cantare il ritornello scioglilingua di “Quali Alibi”, il duetto con Caparezza, sullo schermo del palco, in “La guerra del sale”, uno dei pezzi più ispirati del nuovo album e la corale “Testardo”, richiesta e apostrofata a gran voce dal pubblico.

Non ci si annoia mai, potrebbe andare ancora avanti, suona per quasi tre ore, tanti sono i pezzi che propone e che ancora potrebbe fare. Qualcuno, era inevitabile, manca all’appello, ma nessuno rimane deluso, soprattutto sul finale dove le note di “Cohiba”, “Venceremos adelante/o victoria o muerte”, ci lasciano con il sorriso sulla faccia e come sempre, con tanta “voglia di gridare”.

Niente paura, per chi non ce l’ha fatta questa volta, appuntamento il il 22 Luglio al Flowers Festival.

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