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Cronaca

Variante 200: tutte le dichiarazioni dei partiti presenti in Sala Rossa

Redazione Quotidiano Piemontese

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Marco Grimaldi (Sel): Abbiamo ottenuto che la “200” fosse la prima variante ad emissioni zero, la prima a prevedere il protocollo Itaca a Torino. Vogliamo che la zona nord sia rigenerata da zone pedonali, “zone 30” e piste ciclabili, nuovi asili nido e centri di aggregazione per tutte le fasce d’età. Senza un adeguato finanziamento della metropolitana da parte dello Stato e della regione la variante non verrà applicata. Abbiamo inoltre ottenuto che “Spazio 211” rimanga in Via Cigna, potendo scegliere tra investimenti per delle barriere acustiche e ambientali e il trasferimento in un nuovo centro nel Parco Sempione.

Andrea Giorgis (Partito Democratico) Abbiamo detto che non avremmo presentato emendamenti, in quanto il testo ha già accolto le nostre proposte. Anzi, ringrazio la Giunta per la permeabilità ai suggerimenti avanzati dai consiglieri comunali. L’assessore Viano ha già spiegato quanto sia importante che tutti i servizi della zona siano realizzati, in una visione che non si limita al contigente e proseguendo nell’indirizzo politico che la maggioranza ha portato avanti in questi anni di amministrazione della città.

Mario Brescia (Lega Nord Piemont Padania): Gli ultimi 18 anni di amministrazione comunale ci lasciano un vero e proprio disastro economico e urbanistico. Cinquemilacinquecento euro di debito pro capite per ciascun torinese e una cementificazione diffusa in città.

Tant’è che mancano i fondi per completare la linea 1 della metropolitana e si ipotizza una vendita di piazza Bengasi. Ora con la “variante 200” si finanzia una grande operazione, che ruota attorno alla futura linea 2 del metrò, addirittura con la vendita dei diritti edificatori di un parco e di terreni cittadini.

Federica Scanderebech (Udc): Affascinata da questo tema importante e cruciale me ne sono sempre molto occupata e l’Udc se ne è occupata per anni, costruendo questo dossier che ho con me.

La zona interessata dalla variante 200 soffre di gravi e molteplici problemi: dal degrado del trincerone della ferrovia, popolato da topi e serpenti, ai problemi di sicurezza dei cittadini, del traffico dei parcheggi, agli incidenti mortali, ed allo spostamento di linee pubbliche.

Poi c’è il grande ritardo nella costruzione della linea due della metropolitana.

Sebbene questa variante contenga cose su cui non concordo, come la pedonalizzazione di via Farinelli. Nel suo insieme però il provvedimento dà sollievo ai cittadini. Mi piacerebbe però sapere dall’assessore Viano quali sono i tempi e le tappe dei lavori, quando e da dove da dove partiranno.

La variante 200 è in ogni caso un inizio di riqualificazione per questo voterò per la sua approvazione.

Andrea Tronzano (Forza Italia – PdL): Su questa delibera non parteciperemo al voto perché riteniamo che la linea 2 della metropolitana sia fondamentale, ma abbiamo grandi perplessità su come il Comune possa trovare le risorse. 630 milioni di euro è il costo dell’opera, di cui il 60% è a carico del Cipe e il 40% è diviso tra Regione e Comune. Duecentoquaranta milioni il Comune li vuole trovare dalla vendita di diritti edificatori, ma non credo che li troverà, vista la difficoltà a reperire dal mercato privato anche soltanto 25 milioni derivanti dalle aste.

Domenico Gallo (Nuova Sinistra per Torino) Stiamo parlando di una grande zona della città che necessita di una profonda trasformazione per uscire dal degrado. La linea 2 è un’opera di carattere nazionale a cui dovrebbe contribuire il Governo nazionale, invece di pensare a opere come il Ponte di Messina. Si parla di una cifra enorme (1 miliardo e 400 milioni) e di un progetto complesso, al quale non tutte le forze politiche hanno dato un contributo. Ad esempio, nei 200 emendamenti presentati dalla Lega Nord non c’è una proposta seria e costruttiva.

Gavino Olmeo (Api). La variante 200 tratta una così complessa serie di tematiche e di indirizzi che non può non presentare criticità che un’opposizione responsabile, che pure in alcuni casi abbiamo, ha la possibilità di mettere in evidenza in tante occasioni di dibattito.

Ma sentendo l’intervento del consigliere Brescia che parla di una Amministrazione che da 18 anni da non ne fa una giusta, ci si domanda quale fosse la città che la Lega sognava.

Forse una Torino con piazza San Carlo e piazza Vittorio intasate da automobili, una Torino senza olimpiadi, piena di fabbriche abbandonate?

Meno male che non ci ha governato la Lega.

Maria Teresa Silvestrini (Prc): Le linee di politica urbanistica che abbiamo sostenuto in alternativa a quelle della Giunta sono ora assunte come temi della campagna elettorale delle primarie. Affermano infatti gli stessi candidati del centro sinistra che la metropolitana non deve essere pagata dai diritti edificatori, ma dalla fiscalità generale; inoltre, affermano che lo sprawl di grattacieli, di centri commerciali e direzionali non è ammissibile, ma ci vuole una programmazione degli interventi. Auspichiamo una inversione di rotta nella prossima legislatura, ma per ora il nostro voto non è favorevole.

Gian Luigi Bonino (Moderati): E’ una variante di grande rilievo. Un lavoro ciclopico che che cambierà il volto di una parte di città. E contribuirà a trasformare Torino in una città sempre più a carattere internazionale. Esprimiamo un voto favorevole alla delibera, ringraziando l’assessore Viano, le Commissioni consiliari e gli uffici del Comune per il lavoro svolto.

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