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Cronaca

Il dramma giapponese riapre la discussione sul nucleare. Nel mondo si riflette, non in Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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In questi giorni, in conseguenza della tragedia in Giappone, è tornato drammaticamente di attualità il tema ‘nucleare’. Ovviamente una parte si affretta a rassicurare (con qualche difficoltà, visto che anche la Germania ha immediatamente chiuso sette centrali e avviato profonde riflessioni sugli ampliamenti programmati), l’altra si prodiga nel sottolineare quanto i rischi – per quanto magari ridotti dal punto di vista statistico – siano tremendamente elevati come possibili conseguenze.Restano poi aperti tutti i discorsi sull’effettiva convenienza economica del nucleare (lo smaltimento delle scorie è ad oggi un problema non risolto e dai costi mostruosamente elevati, ma mai calcolati nel ‘progetto’). Nei prossimi giorni QP cercherà di entrare nel dettaglio.

Oggi, intanto, la discussione è approdata anche in Consiglio regionale. Ma si è approvata all’unanimità soltanto il documento proposto dal primo firmatario Luca Pedrale (PdL), in cui il Consiglio regionale “esprime la sua solidarietà al popolo giapponese colpito dal tremendo terremoto e maremoto e impegna la Giunta a farsi promotrice presso il Governo nazionale al fine di mettere in atto ogni possibile azione di sostegno a tale nazione così duramente provata da questi terribili eventi”.

Nino Boeti, primo firmataria di un odg presentato dal centrosinistra, dice: “Neanche la tragedia che in questi giorni ha colpito il Giappone e il terribile rischio rappresentato dagli incidenti nelle centrali nucleari presenti nelle zone coinvolte dal terremoto e dallo tsunami hanno minimamente intaccato le certezze che il centrodestra, sia a livello nazionale che a livello piemontese, continua a manifestare nei confronti dello sfruttamento a scopo energeticodel nucleare. Il nostro governo, unico in Europa, continua a ribadire la validità del Piano energetico nazionale che prevede la realizzazione di quattro centrali nucleari a partire dal 2020. In Consiglio regionale, in particolare la Lega nord, considera strumentalizzazioni politiche tutti i dubbi e le preoccupazioni di chi, in tutto il mondo, ripensa al nucleare civile”.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Bono: “Avevamo presentato un’ordine del giorno di sostegno e solidarietà alla tragedia che ha colpito il Giappone con in più il rischio di fallout nucleare e la richiesta di impegnarsi presso il Governo centrale di valutare se l’opzione del ritorno al nucleare sia la migliore scelta dal punto di vista della sicurezza del Paese e della sostenibilità energetica, economica ed ambientale. La discussione è stata inevitabilmente portata dai partiti del centro-sinistra sul no al nucleare, mentre noi chiedevamo almeno di fermarsi un attimo e riflettere in relazione anche all’insicurezza comprovata della filiera del nucleare, non solo per le scorie radioattive, problema che nessuno ha ancora risolto, ma ora anche delle centrali, come dimostrato da quelle pur ‘sicurissime’ del Giappone. L’intervento del capogruppo della Lega Nord è stato chiaro: è una discussione strumentale per andare contro il Piano Energetico Nazionale, quindi si vota contro. Questo, nonostante Germania, Belgio, Australia, India, Australia abbiano affermato di voler riflettere su maggiori controlli o su addirittura l’eventuale uscita anticipata dal nucleare”.

 

In conclusione, vogliamo ricordare che circa un mese fa lo spot sul nucleare che abbiamo visto in tv tra fine 2010 e inizio 2011 è stato giudicato pubblicità ingannevole, costringendo i promotori al ritiro. E’ utile ricordarsene, perchè l’attendibilità delle ‘fonti’ di oggi si valuta anche per l’attendibilità di queste stesse fonti ieri…

http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Bloccato-lo-spot-del-Forum-Nucleare/?utm_source=SilverpopMailing&utm_medium=email&utm_campaign=SpotNuke+Cyber+%28ok%29&utm_content“>Il link alla notizia pubblicata da Greenpeace, che aveva sottolineato da subito il problema:

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