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Cultura

I grandi che fanno bella l’Italia in mostra alla Venaria Reale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Che meraviglia la nostra Bella Italia, in mostra alle Scuderie Juvarriane della Venaria Reale. E’ un percorso da capogiro, un grand tour ottocentesco trasportato nei giorni nostri. Più di 350 opere, tutte in qualche modo simboliche, hanno l’arduo compito di rappresentare quasi due millenni di storia dell’arte in Italia, dall’impero di Roma al 1861. Si spazia da Giotto a Masaccio, da Bernini a Canova, dal Beato Angelico al Botticelli a Raffaello. E ancora: Leonardo, Donatello, Tiziano, Tiepolo, Rubens, Hayez. Impossibile enumerarli tutti. Nel giro di pochi metri quadri sono concentrati alcuni dei massimi nomi che hanno reso grande l’Italia nel mondo.

La mostra è un viaggio virtuale tra 10 città capitali: Torino, Firenze, Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Parma, Modena, Napoli e Palermo. Non solo le capitali politiche, quindi, ma tutte quelle città che hanno rappresentato dei punti cardine per la cultura italiana nel periodo pre-unitario. Il curatore Antonio Paolucci ha iniziato a immaginare questo percorso espositivo osservando la Galleria delle Carte Geografiche ai Musei Vaticani di Roma: lì il Papa poteva andare a passeggio per l’Italia senza uscire dal suo palazzo. E’ questa l’intuizione che ha dato forma alla spazialità della mostra: un corridoio centrale mima la dorsale appenninica, metaforico trait d’union tra nord, centro e sud. Vi si affacciano gli spazi dedicati alle città, ariosi, ben illuminati, inseriti in un contesto da giardino all’italiana con tanto di erba e foglie, mentre, da altoparlanti mimetizzati qua e là, la voce di Luca Ronconi legge pagine letterarie dedicate alla storia patria. Allora non resta che farsi prendere per mano dalla bellezza.

In ogni sezione ci sono opere di grandi artisti, ma anche opere legate a personaggi fondamentali della storia come Galileo, Machiavelli, Lorenzo il Magnifico, i principi di Savoia. Alcune associazioni mentali restano impresse nella memoria. Nell’area dedicata a Firenze, ad esempio, un dipinto raffigurante Dante Alighieri, il primo poeta che diede alla lingua volgare un’illustre dignità letteraria, si trova vicino a una Madonna con bambino di Giotto, il pittore che, superati gli stilemi dell’arte bizantina, iniziò a “dipingere in volgare”. Lo spazio torinese, curato da Carla Spantigati, è un tributo alla storia risorgimentale: si possono ammirare dipinti che raffigurano il primo parlamento d’Italia, Vittorio Emanuele II con Cavour e i ministri, le dimore sabaude. Non solo: dopo essersi soffermato sulle splendide vedute alpine, lo sguardo del visitatore è irresistibilmente attratto da un maestoso cassettone in palissandro, opera di Pietro Piffetti, un manufatto cui i curatori sono affezionati, visto che è stato restaurato dai maestri del Centro Beni Culturali della Venaria Reale. In un’altra tappa del “giro d’Italia” si passa da Roma: la città degli imperatori antichi, ma soprattutto il punto di riferimento spirituale, così ben simboleggiato dalla scultura La religione cattolica del Canova. Poi, anche qui, immagini dal Risorgimento: Garibaldi e la breccia di Porta Pia. E il viaggio prosegue con la Napoli delle eruzioni vesuviane, dello sfarzo e della miseria dei mendicanti. Poi Palermo multietnica e multilingue. E la strada delle meraviglie riprende verso le altre città del nord.

Difficile, impossibile scegliere un solo simbolo che racconti tutta la mostra. Ma volendo tentare un azzardo, si potrebbe citare Il bacio di Francesco Hayez, opera di grande impatto emotivo. I protagonisti del quadro sono due giovani: lei è vestita di bianco, mentre negli abiti di lui si possono scorgere richiami al rosso e al verde. “Nel bacio appassionato di questi due ragazzi – fa notare il curatore Paolucci – è prefigurato il futuro dell’Italia, un paese che ha incredibili risorse e dove la bellezza è sempre di casa”.

La mostra è visitabile fino all’11 settembre 2011.

Info: www.italia150.itwww.lavenariareale.it

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