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Cultura

Enzo Moscato e il “macello pubblico”, il germe del Risorgimento nella Napoli del 1799

Davide Mazzocco

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Sull’ordine e il disordine dell’ex macello pubblico, ideato, diretto e interpretato da Enzo Moscato porta in scena la Napoli del 1799, la nascita di quella Repubblica Napoletana che fu primo embrione dei moti carbonari e dei processi politico-ideologici che portarono, sei decenni dopo, all’Unità d’Italia. L’appuntamento del 19 e 20 aprile al Maneggio della Cavallerizza Reale (ore 20:45) offre una panoramica che va “dall’enumerazione minuziosa – scrive la compagnia – delle moltissime (e talora sconosciute) vittime della Reazione e del Terrore Sanfedista alla registrazione, cinica e repellente, per bocca del boia d’ufficio dei Borboni, Tommaso Paradiso (!), dei fiorini e dei ducati che necessitarono all’espletamento della sanguinosa mattanza dei Repubblicani; dall’irruzione di frammenti di forte ‘fiction’ drammaturgica, che gioca con l’esteriorità dei corpi, alla ricostruzione, tutta interiore, dello stato d’animo dei condannati, nell’“estremo” del loro generoso dono di vita ad un’idea, anzi: all’Idea – quella, di continuo ritornante e di continuo sconfitta, della libertà e della dignità dell’uomo nella Storia”.  Inserita nel percorso Fare italiani che si concluderà in autunno, la pièce è prodotta dalla Compagnia Teatrale Enzo Moscato e riprende le cronache degli scrittori e storici della Rivoluzione Napoletana, Cuoco, Settembrini, Croce e Colletta.

Biglietto intero: 16 euro. Info:  www.teatrostabiletorino.it

 

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