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Berlusconi si indigna per la lista Coppola, ma il Pdl deve difendersi da un esposto sulle sue liste

Redazione Quotidiano Piemontese

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Silvio Berlusconi (addirittura, in persona…) interviene sulla questione legata all’omonimia della leader di una lista che appoggia il candidato del Terzo Polo al Comune di Torino: “Il Popolo della libertà e i suoi alleati hanno scelto Michele Coppola, assessore alla Cultura della giunta regionale del Piemonte, come proprio candidato a sindaco di Torino. Per tutta risposta, il cosiddetto Terzo Polo ha scovato una sconosciuta signora Mina Coppola e le ha intestato una lista a sostegno del suo candidato con l’intento di indurre in errore gli elettori torinesi e racimolare qualche voto in più con la furbizia e l’inganno. E’ singolare che il cosiddetto terzo polo sempre pronto a fare la morale su come ci si debba comportare e su come la politica debba essere diversa, utilizzi liste patacca e trucchi per ingannare i cittadini”.

Curioso questo intervento, soprattutto perchè il suo partito e la sua coalizione hanno svariati problemi con le regole elettorali: oggi e ieri. La risposta, infatti, arriva secca dal coordinatore piemontese dell’Udc, Alberto Goffi: “Il presidente del Consiglio, anzichè occuparsi delle liste altrui, peraltro assolutamente regolari e legittime, dovrebbe preoccuparsi della sua classe dirigente piemontese che ha presentato le liste su moduli ‘farlocchi’ datati 2006 senza la obbligatoria certificazione antimafia. Proprio in queste ore è in corso il deposito da parte di Udc e Fli di un esposto presso la Procura della Repubblica di Torino, perchè la proroga di 48 ore concessa per la ripresentazione totale della modulistica rappresenta una grave violazione della legge, unicamente volta a salvare i due partiti dall’esclusione ex-lege dalla competizione elettorale sulle 10 Circoscrizioni di Torino. Inoltre, ricordo al presidente del Consiglio che è tuttora in corso un procedimento penale sulla validità e autenticazione delle firme relative a partiti che si sono rivelati decisivi nella vittoria dell’attuale presidente Cota, sostenuto da Pdl e Lega, alle elezioni regionali di un anno fa”. E, si potrebbe aggiungere, problemi sulle firme di sono anche in Lombardia. E ci furono in Lazio. Insomma, stando alle parole di Berlusconi si può essere ignoranti (nel senso di ignorare norme e regole) ma non omonimi.

 

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