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Cronaca

“118 esuberi e tagli allo stipendio del 20-30%”. Piemonte, addetti alle pulizie dei treni in rivolta

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ci sono 118 esuberi tra gli addetti alle pulizie dei treni e delle stazioni piemontesi. Lo hanno denunciato oggi a mezzogiorno una sessantina di lavoratori degli appalti di Trenitalia, che si sono radunati prima in assemblea e poi in un breve corteo fin dentro la stazione di Torino Porta Nuova. “Cambiano le ditte e noi perdiamo soldi e posti di lavoro” denunciano unite le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Fast ferrovie, Ugl e Orsa. La colpa è di Ferrovie dello Stato, accusano, che nel fare i nuovi bandi ha eliminato la clausola sociale che protegge il numero e lo stipendio dei lavoratori e, soprattutto, garantisce il contratto dei servizi ferroviari.

“Ora ci propongono contratti diversi, con stipendi anche del 20 o del 30% inferiori ai 1000 euro che prendiamo ora” spiegano i rappresentanti dei lavoratori che chiedono il ripristino della clausola e garanzie occupazionali.

“Il Piemonte è la prima regione in cui si verificano questi nuovi appalti, ma il problema è nazionale: presto ci sarà un tavolo a Roma al Ministero del Lavoro, ma siamo pronti ad arrivare allo sciopero se le nostre richieste non saranno ascoltate” concludono.

Quello delle pulizie pulizie dei treni e delle stazioni è un settore che in Piemonte vale circa 15 milioni di euro e coinvolge, solo per Trenitalia, 338 lavoratori, di cui il 40% donne.

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