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Ambiente

L’acqua pubblica in libreria: 10 titoli per informarsi

Redazione Quotidiano Piemontese

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I referendum sono alle porte. Tra pochi giorni saremo chiamati a esprimerci, tra l’altro, sulla privatizzazione dell’acqua. Proponiamo quindi una rassegna di 10 libri dedicati all’argomento. Gli autori che citiamo hanno idee e retroterra culturali diversissimi: chi parte da considerazioni scientifiche ed economiche, chi da ragioni etiche, chi da convinzioni politiche e religiose. Tutti, però, concordano nel ritenere che l’acqua, in quanto bene insostituibile e patrimonio dell’umanità, non possa essere soggetta a speculazioni e logiche di mero profitto.

Antonio Massarutto: L’acqua (Il Mulino) e Privati dell’acqua? (Il Mulino). In questi due libri l’autore, uno dei massimi esperti italiani sull’argomento, cerca di rispondere ad alcune domande fondamentali: quanta acqua c’è, da dove viene, chi la amministra e con quali regole. Privati dell’acqua? si concentra in particolare sul caso italiano, esaminando un sistema idrico pieno di buchi (nei tubi come nei bilanci).

Margherita Ciervo: Geopolitica dell’acqua (Carocci). Il volume riflette sulle relazioni tra scarsità d’acqua, sistema produttivo, stili di vita, multinazionali e governi. L’edizione più recente approfondisce la situazione italiana, con un capitolo sulle trasformazioni sociopolitiche verificatesi dall’autunno 2009, quando è entrato in vigore il decreto Ronchi sulla privatizzazione dell’acqua.

Luca Martinelli: L’acqua è una merce (Altreconomia) e L’acqua (non) è una merce (Altreconomia). Sembrano titoli contraddittori, ma in realtà scaturiscono da un pensiero comune. In entrambi i testi l’autore-giornalista ricostruisce un quadro tutto italiano, addentrandosi nei processi economici degli ultimi anni. Parla dell’acqua, di ciò che dovrebbe essere, di ciò che è diventata.

Alex Zanotelli Giù le mani dall’acqua (Emi). L’acqua, sostiene il padre missionario comboniano, è l’elemento primordiale per eccellenza, non a caso usato come simbolo religioso in quasi tutte le società. Privatizzarla sarebbe come privatizzare una madre, un’insostituibile fonte di vita.

H2Oro (Emi). Questa pubblicazione contiene il libro e il dvd di uno spettacolo teatrale che è stato rappresentato in tutta Italia e ha riscosso molto successo. Il progetto è nato da un’idea di Fabrizio De Giovanni e Maria Chiara Di Marco. L’acqua, fanno notare gli autori, non deve diventare l’oro blu del XXI secolo come il petrolio lo è stato del XX.  

Fulvio Di Dio: Acqua sporca, il gorgo nero delle privatizzazioni (Editori Riuniti). Il titolo è eloquente. L’autore, esperto legale e ambientalista, dipinge un affresco a tinte fosche della privatizzazione, cercando di far emergere interessi nascosti e logiche di potere.

Giuseppe Marino: La casta dell’acqua (Nuovi Mondi). Anche questo è un titolo “parlante”. L’autore fonda la sua tesi su un’esperienza concreta, quella di Aprilia, una cittadina del Lazio dove 6.500 famiglie si battono da anni contro la gestione dell’acquedotto locale, affidata a una società mista pubblico-privato.

La visione dell’acqua, a cura dell’associazione di volontariato Yaku (Nova Delphi). E’ un’opera di ricerca collettiva, un incontro tra la dimensione spirituale e quella più rigorosamente economica. Il viaggio parte dalla cosmogonia andina e dalle testimonianze delle comunità boliviane e colombiane, per arrivare a esperienze molto vicine a noi, come i processi in difesa dell’acqua del Trentino e del Monte Amiata.

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