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Ambiente

Un flash mob musicale per l’acqua pubblica

Redazione Quotidiano Piemontese

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Flash mob: fino a poco tempo fa questa parola suonava strana. Ma ormai sta diventando comune: è una moda, se non proprio una routine. Flash mob è un’azione di gruppo coordinata: tante persone che fanno la stessa cosa, anche solo per pochi istanti. L’azione in sé non è così importante: a volte ci si muove, a volte si sta fermi, a volte si assumono posture insolite. Negli ultimi giorni (rigorosamente via e-mail e social network, come ormai la prassi comanda) è spuntato l’ennesimo invito. Appuntamento sabato 4 giugno ore 15.45 in galleria san Federico, per poi trasferirsi alle 16 in piazza san Carlo. Questa volta però c’è un fine ben preciso. Si va in piazza per sostenere la campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua.

I flash mobbers (così si chiamano i protagonisti dei pittoreschi eventi) devono avere qualcosa che li distingua da tutti gli altri. Ed ecco i requisiti di questa edizione “idrica”, targata Comitato Cittadini Creativi: i partecipanti devono indossare una maglietta bianca e devono essere musicisti. Ma attenzione: il termine va inteso nell’accezione più ampia possibile (nessuno vi verrà a chiedere se avete un diploma di conservatorio). Quanto agli strumenti, massima libertà: gli organizzatori precisano che “vanno bene anche le ocarine ad acqua” (e quali strumenti potrebbero essere più indicati?). In mancanza d’altro sono ben accetti anche i coperchi delle pentole e perfino i campanelli delle biciclette. Insomma, l’importante non è fare un’orchestra sinfonica, ma semplicemente esserci. Alle 16 si suonerà per un minuto esatto, poi tutti a casa.

L’iniziativa è intitolata Fiato alle trombe e vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema referendario,  “smuovere le acque” perché il quorum venga raggiunto. L’appello suona singolarmente analogo a quello lanciato da un altro gruppo di musicisti (loro sì, di professione). Poco prima di concludere il “concertone” sinfonico per il 2 giugno (cui hanno partecipato Orchestra Rai e coro del Regio), Andrea Battistoni (direttore d’orchestra di appena 24 anni) ha “arringato” il pubblico con queste parole: “Votate sì, oppure no, secondo la vostra coscienza. Ma andate a votare, perché ci sono persone che hanno combattuto per permetterci di farlo”. E subito dopo ha dato l’attacco agli orchestrali per il Va’ pensiero.

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