Cultura
Musei a gonfie vele per Italia 150 e già si pensa a Torino Capitale Europea della Cultura
Ancora più eclatante – considerando la perifericità rispetto al centro cittadino e la natura strettamente artistica degli elementi esposti – è il dato che riguarda la mostra La Bella Italia ospitata nelle Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria: oltre 120mila visitatori hanno apprezzato le opere d’arte che ricostruiscono il paesaggio italiano dall’antica Roma al Risorgimento. La mostra terminerà l’11 settembre per lasciare spazio, a partire dal 18 novembre, alla mostra Leonardo. Il genio, il mito.
Anche il rinnovato Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, riaperto in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Nei quattro giorni del ponte lungo cominciato il 2 giugno 6.271 visitatori hanno fatto salire a 101.492 il numero delle persone che dallo scorso 18 marzo hanno già visto il museo nel suo nuovo allestimento. Stessi numeri (100mila visitatori) anche per il Museo dell’Automobile dopo la riapertura dello scorso marzo. Una Torino, insomma, sempre più a “trazione culturale” capace di investire in prima persona in un settore penalizzato dai tanti tagli del Governo.
Ma anche il settore culturale, così come l’industria e i trasporti, per ottenere questo tipo di risultati ha bisogno di porsi nuovi traguardi e nuove scadenze. Negli ultimi mesi dell’amministrazione Chiamparino se ne era già parlato e la scorsa settimana Piero Fassino e il nuovo assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe hanno confermato la corsa di Torino per divenire Capitale Europea della Cultura nel 2019. Dopo le Olimpiadi del 2006 e Italia 150 potrebbe essere quello il prossimo appuntamento per dimostrare, una volta ancora, come l’etichetta di città industriale appartenga ormai ai libri di storia.