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Spettacolo

A Palazzo Nuovo una “lezione pop”: Giorgia inaugura gli Mtv Days. Fotogallery

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ reduce da un “tour” di pappine, omogeneizzati, pannolini e notti insonni. “Dicono che un figlio ti cambia la vita. Non è così: quando arriva un bambino la tua vita, quella di prima, è finita. Ma ne comincia un’altra, incredibilmente bella”. Dopo un lungo periodo di silenzio dovuto alla nascita del figlio Samuel, “mamma Giorgia” (una delle più belle voci contemporanee che l’Italia conosca) si prepara a riconquistare le scene. Gli Mtv days sono un’ottima occasione per assaggiare di nuovo il calore del pubblico. Alla cantante tocca un ruolo quasi istituzionale: aprire ufficialmente la grande kermesse musicale con un discorso all’università. Una specie di lectio magistralis in stile pop.

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L’aula magna di Palazzo Nuovo è piena di giovani. Qualcuno si guarda intorno stupito: “Giorgia qui: possibile? Questo posto mi ricorda tante lezioni di latino”. Un’ovazione, un attimo di scompiglio: lei entra. A vederla, accerchiata da fan e fotografi, sembra piccolissima. Viene quasi da chiedersi come un fisico così minuto possa contenere tanta potenza vocale. Forse è una magia, un’alchimia simile a quella di Torino, “città speciale, piena di storia, dove sento tante energie muoversi nei sotterranei”. Questa ragazza esile (ma con grinta da vendere) si siede sulla cattedra, pronta per rispondere alle domande di Luca De Gennaro, direttore artistico di Mtv Italia e occasionale intervistatore.

E’ spigliata, si diverte a mischiare serietà e ironia. “Da quando c’è Samuel, a casa mia si ascolta solo James Brown: gli piace tanto. Ho provato a fargli sentire le mie canzoni, ma lui niente, non ne vuole sapere”. Scherza sulla gravidanza vissuta quasi in parallelo con quella di due colleghe: Elisa e Gianna Nannini. “Si vede che quando insieme abbiamo fatto Amiche per l’Abruzzo (un concertone tutto al femminile per aiutare la gente dell’Aquila, colpita dal terremoto, ndr) c’era qualcosa che aleggiava nell’aria”. Prende in giro i fedelissimi del suo fan club: “Quando voglio conoscere qualcosa che mi riguarda vado a vedere il loro sito: di solito sanno le date dei miei concerti prima di me”. Gioca con le parlate regionali: il suo insopprimibile vernacolo romanesco (“Luca, fàmose ‘n programma ‘nzieme, ‘nnamo a lavorà”) e il milanese, una specie di dialetto adottivo, visto che per incidere il nuovo album la cantante ha dovuto trasferirsi all’ombra della Madonnina.

Già, l’album, un parto lento e molto atteso (l’ultimo disco era del 2007). E’ Giorgia stessa ad annunciarne l’uscita: “Lo presenteremo il 6 settembre e a gennaio partirà il tour”. Questo lavoro coincide con l’inizio di una nuova stagione, non solo umana, ma anche artistica: non a caso Giorgia ha cambiato manager e scelto un nuovo produttore, Michele Canova,  lo stesso di Tiziano Ferro e Jovanotti. I contenuti dell’album (13 pezzi in tutto) sono ancora top secret, ma “è un bel lavoro – promette la cantante – Finalmente siamo riusciti a trovare il suono giusto”. Perché la voce non è solo tecnica, ma anche emotività, psicologia. “Dopo la nascita di Samuel il mio timbro non è cambiato molto, ma mi sento più lineare nell’esposizione delle melodie”.

La vita di Giorgia non è solo musica: ascoltandola si intuiscono tra le righe molti aspetti. Si intravede una persona appassionata di politica, che si documenta in rete, che segue i blog, ama la controinformazione e ha una forte coscienza ambientalista: “Se non facciamo attenzione, nasconderanno il cielo dietro i palazzi, si porteranno via l’acqua, il sole e infine anche la terra, che stiamo distruggendo con le nostre mani. Che masochisti. Che animale stupido, l’uomo”.  Una persona che si entusiasma per la vittoria di Pisapia a Milano e per il risultato dei referendum: “Sono successi fondamentali, ma vanno alimentati e coltivati, perché se no la politica continuerà a far finta di niente”.

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