Cronaca
L’attacco hacker alle università italiane: la situazione dell’ateneo torinese
Il gruppo hacker LulzStorm ha compiuto un’incursione nei giorni scorsi in molti siti di università italiane diffondendo poi in rete archivi contenente dati personali di studenti e professori. Le università coinvolte sono l’Università di Bologna, quella di Siena, di Salerno, del Salento, di Cagliari, Bari, Pavia, Foggia, Messina, Urbino, Torino e quella di Modena e Reggio Emilia, La Sapienza di Roma, la Pontifica Università Antonianum, la Seconda Università di Napoli, la Bocconi, la Bicocca e il Politecnico di Milano.
L’Università degli Studi di Torino sulla vicenda precisa che “sono ancora in corso le verifiche sull’accaduto, ma, da un primo controllo, i dati resi noti su internet sono limitati a 13 soggetti dell’Ateneo torinese, e non contengono dati sensibili e non sono riconducibili al sistema di autenticazione d’Ateneo o a database dei sistemi informativi centrali di studenti e personale dell’Università di Torino”.
Molto probabilmente sono stati prelevati da un sistema periferico e non del sistema informativo centrale. Sui sistemi centrali i dati risultano essere integri e non si sono verificati episodi di furto di dati o di .
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