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Cultura

A Torino c’è Traffic 2011, sei giorni nel nome della musica e dell’arte ribelli

Davide Mazzocco

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Trentacinque anni fa Eugenio Finardi cantava la musica ribelle, quella che “vibra nelle ossa” ed “entra sotto pelle” e non è un caso che il cantautore milanese salga sul palco nell’ultima serata del festival Traffic che si apre quest’oggi. Già perché di quel ribellismo tricolore che farà da fil rouge a quest’edizione della kermesse estiva Finardi è stato a lungo una bandiera. Da oggi – con l’apertura della mostra dedicata a Mimmo Paladino, Andrea Pazienza e Mario Schifano all’Accademia Albertina delle Belle Arti – sino a domenica 10 luglio di traffic(o) in centro ce ne sarà parecchio. Traffico di idee, con un sonoro clacsonare di emozioni e un approccio ribelle, innovatore, provocatorio declinato in tutte le specialità che hanno sempre costituito la spina dorsale della manifestazione organizzata da Max Casacci, Alberto Campo e Fabrizio Gargarone.

La musica sarà il fulcro della manifestazione che quest’anno, in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia, sarà completamente autarchica. I concerti di piazza San Carlo iniziano giovedì sera alle 21 con un programma incentrato sul cantautorato di ieri, di oggi e di domani anche se la scaletta sarà evidentemente ribaltata. Comincerà Esma, vincitore delle selezioni regionali di Italia Wave, poi toccherà a Cristinà Donà e quindi alle Luci delle centrale elettrica alias Vasco Brondi. Il cantautore ferrarese è, senza ombra di dubbio, la miglior penna dell’attuale panorama Under 30. Lo scrittore Marco Lodoli ne ha parlato come del “nuovo De Gregori” ma le influenze musicali e autoriali sono di tutt’altro stampo: le melodie rabbiose e dolenti ricordano i Cccp, la scrittura evoca Rino Gaetano e Leo Ferré ma riscritti con un linguaggio postmoderno che pesca il vocabolario nelle periferie, nelle stazioni dove si prendono treni per raggiungere l’amato/a, nelle “spiagge deturpate”. Francesco De Gregori, quello vero, arriverà dopo, con la sua musica, il suo folk insieme intimista e impegnato che ha fatto cantare generazioni di ragazzi.

Dopo la serata riservata ai cantautori, venerdì 8 luglio saranno di scena artisti in bilico fra musica e arti attigue: i Tre allegri ragazzi morti che sconfinano spesso e volentieri nel fumetto, il Teatro degli orrori che – come dice il nome – propone show dalle suggestioni teatrali e poi Edoardo Bennato che alla fine degli anni Settanta portò in Italia un folk da storyteller che nessuno è più riuscito, dopo di lui, a elevare a simili vette di popolarità. La terza serata, quella di sabato 9 luglio, sarà un omaggio alla musica progressive, quella che le nostre radio hanno estromesso dall’etere perché troppo lunga, troppo incomprensibile, troppo poco cantata. Ecco, sabato prossimo la progressive si prenderà il palcoscenico con il post rock e il neo prog dei giovanissimi Stearica (il futuro) e dei Verdena (il presente), quindi i fuochi d’artificio finali saranno per la Pfm (il passato). Domenica 10 luglio gran chiusura con i ribelli dell’etichetta Cramps, quella che mise a ferro e fuoco la musica italiana infliggendo i colpi fatali alla rima cuore-amore: a scaldare la piazza Artie Mestieri e Claudio Rocchi, poi l’inimitabile Eugenio Finardi, infine gli Area, l’avanguardia più avanguardia che si potesse immaginare 35 anni or sono, un miscuglio di jazz, etno, rock, progressive con la voce del compianto Demetrio Stratos che per una sera verrà sostituita dall’altrettanto carismatico Manuel Agnelli degli Afterhours.

Questo il menu musicale. Ma il fil rouge degli anni della contestazione giovanile, del febbrile ’77 rivivranno anche nella mini rassegna del cinema Massimo. Si comincia mercoledì 6 luglio alle ore 21 con la sonorizzazione live de I mille di Alberto Degli Abbati ad opera del gruppo Offlaga Disco Pax. Poi fra mercoledì e venerdì film che descrivono l’Italia “contro” di quegli anni: Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, La voce Stratos di Monica Affatato e Luciano d’Onofrio, Paz! di Renato De Maria, Il Festival del proletariato giovanile al parco Lambro di Alberto Griffi, Maledetti vi amerò di Marco Tullio Giordana e Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi. In agenda anche incontri culturali al Circolo dei Lettori e aperitivi musicali al Blah Blah. Per chi non deve scappare dopo la mezzanotte l’appuntamento è con i Dj: Tacuma, Riva Starr, Luca Baldini, Tiger & Woods movimenteranno la nightlife con i loro dj set al Museo Regionale di Scienze Naturali. Altro che animali imbalsamati, al museo si balla.

Info: www.trafficfestival.com

 

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