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Piemonte

Da Coppi ad Armstrong tutta la storia del Tour de France in Piemonte

Davide Mazzocco

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Il Tour de France in Italia vuol dire Tour de France in Piemonte. Non è un dogma ma le rare eccezioni sono limitate a qualche sconfinamento in territorio valdostano (d’altronde è valdostano il primo vincitore del Giro, Maurice Garin) o ligure. Le due giornate dell’edizione numero 98 della Grande Boucle non sono che l’ennesimo capitolo di una storia iniziata quasi sessant’anni fa, per la precisione il 6 luglio 1952 con la Bourg d’Oisans-Sestriere di 182 km. Coppi ha conquistato la maglia gialla il giorno prima in vetta all’Alpe d’Huez. La sua superiorità è talmente lampante che patron Goddet sta meditando di assegnare al secondo arrivato lo stesso premio in denaro riservato al primo. I corridori si arrampicano sulla Croix de Fer, poi sul Galibier. Ockers, Ruiz e Geminiani lo attaccano a turno, Coppi, infastidito, si alza sui pedali e lascia tutti sul posto. La discesa del Lautaret è un’autostrada e le salite al Monginevro e al Sestriere gli consentono di scavare un abisso fra sé e gli avversari: Ruiz arriva dopo 7’09” e Ockers dopo 9’33”. A due settimane dalla chiusura il Tour è già finito.

La Grande Boucle torna in Piemonte quattro anni dopo. Il 23 luglio la diciassettesima frazione da Gap a Torino prevede 234 chilometri con tre Gpm: Izoard, Monginevro e Sestriere. La corsa non ha un vero padrone e il gruppo si sfilaccia. Sull’ultima salita, manco a dirlo, c’è in testa Gaul con una manciata di secondi su Bahamontes, Ockers, Nencini, Bauvin, Wagtmans e Walkowiak vale a dire i sei uomini che si stanno giocando il Tour. Defilippis che è torinese e tiene a questa tappa quanto a un Mondiale scollina con 7’ di ritardo. Corsa finita? Per niente. Il “Cit” conosce la discesa a menadito e ad Airasca, a una ventina di chilometri dall’arrivo, annulla il gap. Defilippis è sfinito ma quando entra nello Stadio Comunale colmo di folla pesca nel serbatoio le ultime energie residue e batte allo sprint Stan Ockers, una vecchia volpe delle classiche. A festeggiarlo sono in 60mila e l’organizzatore della tappa si mangia le mani perché non aveva fatto preparare abbastanza biglietti.

La Grenoble-Torino del 1961 viene vinta dallo sconosciuto francese Guy Ignolin, mentre il giorno dopo è Guido Carlesi a imporsi nella frazione che dal capoluogo piemontese porta il gruppo ad Antibes. Il Piemonte risulta decisivo cinque anni dopo durante la Briançon-Torino di 160 km. Non sono né il Monginevro, né il Sestriere ma la piccola Colletta di Cumiana a mettere le ali all’azione di Lucien Aimar, il gregario di Anquetil che condanna con quella fuga bidone Jan Janssen e Raymond Poulidor ai gradini più bassi del podio. La tappa è vinta da Franco “Cuore matto” Bitossi.

Il 18 luglio 1992 Claudio Chiappucci compie l’impresa più incredibile della carriera. La Saint Gervais-Sestriere di 254 prevede ben cinque Gpm e 6000 metri di dislivello complessivo. Il corridore della Carrera se ne va con un gruppetto dopo appena 25 chilometri e passa in testa su Col de Saisies e Cormet de Roselend, poi sul Col de l’Iseran il varesino rimane solo e dopo aver scavalcato il Moncenisio inizia la lunga risalita della Valsusa resistendo, sull’ascesa finale, al ritorno di Miguel Indurain, staccato di 1’45”.

Quattro anni dopo il tappone alpino è reso monco dalla neve. La nona tappa del Tour 1996 parte da Monetier les Bains e dopo aver scalato il Monginevro arriva al Sestriere. Media oraria: 39,019 km/h. Infatti a imporsi è Bjarne Riis, per gli amici Monsieur Soixante, come il suo tasso di ematocrito in quel Tour vittorioso che lo escluderà dall’albo d’oro dopo la sua confessione del 2007. Il giorno dopo la tappa parte da Torino e raggiunge Gap dove a vincere è lo sprinter tedesco Erik Zabel.

Anche nel 1999 l’arrivo a Sestiere è appannaggio del vincitore della corsa. Lance Armstrong che nella cronometro di 48 ore prima ha conquistato la sua prima maglia gialla attacca sulla salita finale guadagnando 31” su Alex Zulle e 1’26” su Fernando Escartin. L’impresa in terra italiana segna l’inizio di un dominio incontrastato durato sette anni. Non senza ombre che, anche in questi mesi, si allungano sulla sua nuova vita da “pensionato”.

Il 22 luglio 2008 il Tour raggiunge per la prima volta la Provincia di Cuneo. Il volenteroso comitato organizzatore Col Cuneo porta la Grande Boucle a Pratonevoso. Il successo va all’australiano Simon Gerrans che precede di 3” Egoi Martinez e di 10” Danny Pate. Ora tocca a Pinerolo. Dopo aver cominciato molto bene con due vittorie piemontesi nei primi due arrivi piemontesi del Tour adesso ci accontenteremmo di vedere un italiano lì davanti. Il ciclismo di vertice, ormai, parla inglese e spagnolo.

 

 

 

 

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