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Economia

25mila persone in piazza per “cambiare menù”: a Mirafiori adesioni all’80%, sul palco anche Fassino. La fotogallery

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“Il vostro conto non lo paghiamo. Cambiate menù”. È stato lo slogan di questo martedì mattina torinese targato Cgil, 20-25mila persone – secondo la questura – in piazza per protestare contro la manovra tremontiana, la crisi pagata sempre dagli stessi, la precarietà. Sciopero generale, dunque, con la Camusso impegnata a Roma mentre sotto la Mole sfilavano operai Fiat, cassintegrati, lavoratori della Funzione Pubblica, il sindaco Piero Fassino: tutti insieme per dire al governo Berlusconi di “andarsene a casa il prima possibile”. Non è mancato, ovviamente, lo scontato siparietto No Tav: una trentina di persone sono riuscite a salire sul palco rovesciando le transenne, e una volta impadronitesi della struttura hanno esposto lo striscione: “La valle che resiste non si arrende”. Gelida Donata Canta, segretaria della Camera del Lavoro di Torino: “Si commentano da soli”.

IL CORTEO CGIL. Tre ore e mezza in marcia, da via Po poco prima delle 10, attraverso piazza Castello, via Roma, fino a piazza San Carlo. Sotto lo sguardo vigile di Fassino si sono alternati gli interventi sul palco di operai e pensionati, con duri attacchi riservati quasi esclusivamente al famigerato articolo 8 della manovra, quello che consente agli accordi sindacali aziendali di derogare ai contratti nazionali e alle leggi in materia di organizzazione del lavoro, compresi i licenziamenti. Numeri importanti per quanto riguarda l’adesione degli operai di Mirafiori allo sciopero: secondo la Fiom sarebbe quasi dell’80%, mentre secondo l’azienda – in tutta Italia – l’adesione media, tra operai e impiegati, sarebbe del 15%.

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IL FLASH MOB DEI SINDACATI DI BASE. Una decina di manifestanti che stavano partecipando al corteo alternativo promosso dai sindacati di base contro la manovra (partito da Porta Susa) hanno inscenato intorno alle 11,30 un flash mob davanti alla sede torinese della Banca d’italia. Dopo avere indossato camici verdi di tipo ospedaliero, i manifestanti hanno mimato un simbolico prelievo di sangue e successivamente hanno imbrattato con uova e vernice rossa il portone dell’istituto di credito, per essere infine allontanati dalla Digos verso il centro della piazza.

LE PAROLE DI DONATA CANTA. “La manifestazione che si è svolta questa mattina nel capoluogo piemontese è la più grande degli ultimi 15 anni a Torino”. Così la segretaria generale della Camera del lavoro torinese ha commentato la massiccia partecipazione al corteo sotto la Mole: “In piazza di ci sono tanti lavoratori, tanti precari, persone che non sempre partecipano alle manifestazioni sindacali, c’è davvero il lavoro in piazza, quello che non è garantito, vogliono schiacciare il pubblico impiego, quello già martoriato della scuola e quello dell’industria e del commerco che da tre anni vivono in cassa integrazione ordinaria o in deroga”.

LE PAROLE DI PIERO FASSINO. Anche il sindaco di Torino ha partecipato alla manifestazione Cgil: “La mia presenza qui è per testimoniare l’impegno degli enti locali a battersi perchè si realizzi una manovra giusta, che consenta la riduzione del debito pubblico con una strategia che non faccia pagare a coloro che hanno pagato sempre”.

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