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Cronaca

Agile ex Eutelia, il governo si difende: “Stiamo facendo tutto il possibile”

Redazione Quotidiano Piemontese

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”Il governo ha fatto e sta facendo tutto quanto in suo potere per risolvere quanto prima l’annosa questione delle aziende Agile e Eutelia: risalgono a maggio 2008 infatti i primi tavoli di confronto con l’azienda e sindacati volti alla presentazione e approvazione di un piano industriale di salvataggio”.  Ha risposto così, il sottosegretario allo sviluppo Economico Catia Polidori, ai senatori del Pd Nerozzi e Passoni durante l’interrogazione esposta giovedì al Senato. Intanto l’ultima tranche dell’udienza preliminare Eutelia, quella che riguarda tutti i membri della famiglia Landi che hanno scelto di patteggiare, slitta alla vigilia di Natale, il 19 e 20 dicembre.

IL GOVERNO. Più in particolare, ha spiegato Polidori, ”il ministero dello Sviluppo non ha mai mancato nel corso di questi anni di dare il proprio apporto istituzionale alle legittime pretese dei lavoratori”. Tuttavia, a fronte delle due procedure di amministrazione straordinaria, tutt’ora in corso, la normativa vigente non ha potuto altro che permettere di indire due bandi di concorso per l’acquisizione dei rami d’azienda delle rispettive società, per i quali si è in attesa degli esiti. Nel frattempo il ministero ha previsto un tavolo di confronto con la partecipazione delle regioni interessate e delle organizzazioni sindacali”.

LA GIUSTIZIA. Per dicembre il pm Roberto Rossi dovrebbe avere a disposizione la relazione finale dei commissari liquidatori dell’azienda, che gli consentirà di precisare le imputazioni e di dare il consenso della procura al patteggiamento ipotizzato nei mesi scorsi dall’avvocato difensore della famiglia, Ennio Amodio: pene fra i 4 anni e i 4 anni e mezzo più un risarcimento di danni all’azienda di una dozzina di milioni. A dicembre dovrebbe esserci anche la relazione di servizio della Guardia di Finanza che il pm aspetta per chiudere il secondo filone di indagini su una vicenda che riguarda da vicino anche numerosi lavoratori tra Torino e Ivrea.

 

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