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Minorenne incinta complice di una banda di ladri esperti in clonazione bancomat

Redazione Quotidiano Piemontese

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A caccia di cloni di carte bancomat. I carabinieri della stazione di Alba hanno arrestato una banda di ladri, esperti in truffe agli sportelli bancomat per prelievi bancari. Tre le persone finite in manette e tra queste anche una minorenne incinta.

Si tratta di due 20enni pregiudicati romeni e di una loro connazionale di 17 anni. Approfittando della folla di visitatori ad Alba, dovuta alla fiera internazionale del tartufo bianco, i tre hanno manomesso il bancomat della filiale della banca intesa San Paolo, in piazza Savona, zona centralissima e sempre gremita di persone.

Oltre ai ladri, in attesa di “alleggerire” i conti correnti dei malcapitati clienti della banca spiando i codice segreti, i pin, delle varie carte di credito, sul posto c’era anche una pattuglia dei carabinieri in borghese.

Per alcune ore i miltari hanno controllato la situazione aspettando che uno dei tre si facesse avanti. E così è stato. I due giovani e la ragazza si sono avvicinati allo sportello staccandone le microcamere e gli altri congegni elettronici nascosti. Ma sono stati sorpresi dai carabinieri con le mani nel sacco.

I 20enni, entrambi con precedenti penali specifici per clonazioni, residenti nel quartiere Barriera di Milano a Torino, sono stati arrestati, mentre la complice minorenne, residente ad Asti, è stata denunciata. L’accusa, per tutti, è di frode telematica, intercettazione illegale di comunicazioni telematiche ed uso indebito di carte di credito.

Sul posto i militari hanno sequestrato sofisticati congegni elettronici, telecamere miniaturizzate, tastiere posticce sovrapposte a quelle vere, false bocchette dove si inseriscono le carte e altre apparecchiature usate dai tre per commettere il reato. Erano già riusciti infatti, grazie a tali apparecchiature, a clonare oltre un centinaio di carte bancomat e di credito ad altrettante persone che avevano eseguito prelievi nell’arco di qualche ora.

I due maggiorenni arrestati, sottoposti al processo per direttissima hanno patteggiato una condanna ad un anno di reclusione ciascuno. La 17enne, invece sarà giudicata in seguito dal tribunale dei minorenni di Torino.

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