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Cronaca

Nella bozza del Decreto Sviluppo pronta una norma Pro Tav. I cantieri diventano “aree d’interesse strategico nazionale”

Davide Mazzocco

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Domenica la pacifica protesta della gente, lunedì la risposta del Palazzo. Nella bozza del Decreto Sviluppo in fase di elaborazione in questi giorni, secondo quanto anticipato dall’Ansa, vi sarebbe una norma ad hoc, pensata per consentire il proseguimento dei lavori della Torino-Lione. Le aree interessate dall’opera diventerebbero “aree di interesse strategico nazionale”, pertanto chiunque dovesse introdursi nelle suddette zone o impedirne l’accesso autorizzato sarà punito con la norma dell’articolo 682 del Codice Penale.

“Per assicurare la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione e garantire – si legge nella bozza del provvedimento -, a tal fine, il regolare svolgimento dei lavori del cunicolo esplorativo de La Maddalena, le aree ed i siti del Comune di Chiomonte, individuati per l’installazione del cantiere della galleria geognostica e per la realizzazione del tunnel di base della linea ferroviaria Torino-Lione, costituiscono aree di interesse strategico nazionale”.

“Fatta salva l’ipotesi di più grave reato – prosegue il testo – chiunque si introduce abusivamente nelle aree di interesse strategico nazionale di cui al comma 1 ovvero impedisce o ostacola l’accesso autorizzato alle aree medesime è punito a norma dell’articolo 682 del Codice Penale. Nella relazione al testo si legge che “dalla dichiarazione di area di interesse strategico nazionale discende, per coloro che vi si introducono abusivamente ovvero ne impediscano o ne ostacolino l’accesso autorizzato, la stessa sanzione prevista dall’articolo 682 del codice penale – arresto da tre mesi ad un anno o ammenda da euro 51 a euro 309 – per l’ingresso arbitrario in luoghi ove l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato”. Gli effetti immediati, qualora la bozza dovesse venire approvata dall’esecutivo, saranno l’invalicabilità delle recinzioni del cantiere Ltf e lo snellimento delle procedure di esproprio dei terreni di Clarea.

Lunedì sera è arrivato il commento di Alberto Perino, leader del movimento No Tav: “Hanno gettato la maschera, ma la nostra linea non cambia. Non potranno più raccontare all’Unione europea la bugia di un’opera condivisa con la popolazione”.

 

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