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La Fiom va all’attacco: “Presto un dossier contro l’estremismo del Lingotto”

Redazione Quotidiano Piemontese

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“Stiamo raccogliendo in un dossier ciò che sta accandendo nel gruppo Fiat perchè vogliamo presentare un libro bianco e chiedere una commissione parlamentare che ci ascolti perchè ciò che sta accadendo è un tragico ritorno agli anni Cinquanta”. A sottolinearlo è il leader della Fiom, Maurizio Landini, a margine dell’assemblea regionale dei delegati dei metalmeccanici della Cgil.

“A Pomigliano, per esempio, se hai la tessera Fiom non ti assumono, mentre lavoratori che erano in distacco in altri stabilimenti in giro per l’Italia, dopo che hanno partecipato a manifestazioni e scioperi si sono trovati improvvisamente in cassa integrazione. Quello che sta avvenendo è figlio di una logica autoritaria da parte della Fiat che sta negando le libertà sindacali che invece dovrebbero essere garantite dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori”.

“In questa logica – ha detto Landini – troviamo gravissimo se dal primo gennaio in tutto il grupp Fiat verrà esteso l’accordo di Pomigliano, perchè saremmo di fronte all’applicazione per la prima volta nel paese dell’articolo 8 e sarebbe anche grave se le altre organizzazioni firmassero questo accordo perchè significherebbe che la Fiat con un accordo sindacale decide che la Fiom, i suoi iscritti e i suoi delegati non esistono più. Siamo di fronte ad un attacco alle libertà sindacali ed è bene ribadire che Fiom e Cgil non firmeranno mai accordi, anche dove hanno la maggioranza, che escludano altri sindacati”. La Fiom è dunque pronta a ”mettere in campo qualsiasi azione” per contrastare l’estensione ai 184 stabilimenti del gruppo Fiat in Italia dell’accordo di Pomigliano siglato il 29 dicembre 2010 e che entrerà in vigore a partire dal prossimo gennaio.

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