Seguici su

Economia

Il leader Fiom Landini: “Con la Fiat c’è poco da trattare se il punto è estendere Pomigliano”

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

“Partecipiamo a tutti i tavoli purchè ci facciano entrare. Dalle porte chiuse non siamo in grado di entrare. Volevamo esserci anche oggi, ma hanno chiuso la porta prima che entrasse una parte della delegazione e mi hanno detto che dovevo rivolgermi alla polizia per far entrare quelli rimasti fuori per motivi di ordine pubblico. Abbiamo avuto la prova che la Fiat non riesce a fare trattative con nessuno e questo dovrebbe preoccupare anche il nuovo governo. Se il punto è l’estensione del modello Pomigliano c’è poco da trattare e siamo alla fine della democrazia”. Così Maurizio Landini, segretario generale Fiom, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se la Fiom sarà presente ai prossimi incontri previsti tra Fiat e i sindacati il 2 e il 5 dicembre.

In una conferenza stampa organizzata dopo che all’incontro odierno tra Fiat e i sindacati la Fiom ha lasciato come osservatore il solo segretario della Fiom di Torino, Federico Bellono, Landini ha detto: “la Fiat sbaglia se pensa di cancellare la Fiom con una bacchetta magica” e ha aggiunto: “Per 86mila dipendenti non c’è piu’ un contratto nazionale e aziendale e tutto quello che è peggio viene applicato nell’accordo. Secondo quegli accordi non esistono più le Rsu e la Fiom non avrà più diritto ad avere delegati. Si va verso la fine della democrazia e del confronto e gli altri sindacati che accettano di siglare un accordo del genere fanno una cosa che non va bene. Come Fiom non firmeremo mai accordi che vanno a ledere i diritti dei lavoratori. Così è peggiorare diritti e non migliorare”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese