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Cultura

Rihanna, al Palaolimpico Isozaki arriva la star del pop globale

Davide Mazzocco

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Paradigma vivente della musica mainstream e del pop globale Rihanna arriva al Palaolimpico Isozaki per la prima delle due date italiane del Loud Tour, suo quinto album uscito lo scorso anno. A Loud si sovrappone Talk that talk uscito appena due settimane fa e preceduto dal singolo We found love che ha suscitato pareri contrastanti nella critica, dagli entusiasmi di chi ha riconosciuto al brano una forte dose di “energia” alle stroncature di Rolling Stones che lo ha definito “il peggior singolo” della sua carriera. Il concerto torinese di domenica 11 dicembre resta l’evento musicale dell’autunno, a poco più di dodici mesi dai live di Shakira e Lady Gaga con le quali la 23enne delle Barbados spartisce ormai buona parte del mercato globale.

Torino torna dunque a essere – in virtù della sua facile raggiungibilità anche dalla Francia e dalla Svizzera – un nodo centrale nelle strategie di Live Nation, società che ha in mano i contratti live di tutte le grandi star della scena musicale mondiale. Per vendere un prodotto come Rihanna il capoluogo piemontese non è solo strategico, è fondamentale: nella sua riconversione da città post-industriale in grande “salone delle feste” d’Italia, Torino sta facendo convergere buona parte delle sue energie. Così come le troupe cinematografiche trovano le migliori condizioni per girare, le carovane che seguono le popstar vengono messe nelle migliori condizioni per dare il massimo.

Sulla scena globale del pop Rihanna propone la formula vincente di easy listening,  telegenia, phisyque du rôle, innocente malizia e maliziosa innocenza. Inutile girarci intorno: la promozione, il marketing, i risultati di vendita e i sold out ai concerti si ottengono con un bombardamento mediatico che, nello specifico, si manifesta con la ciclica uscita di videoclip su Youtube e sui canali televisivi tematici in cui la nostra accompagna singoli che creano un panorama musicale tanto coeso e facilmente canticchiabile quanto anodino e appiattito.

È la formula dell’hamburger globale trasferita dal palato ai padiglioni auricolari: creare un “sapore” che sfama, riempie, soddisfa ma non nutre. E che, soprattutto, è in grado di penetrare in tutti e cinque i continenti. Facile? Per niente. Nell’iter che porta alla costruzione di un personaggio globale uscite pubbliche, dichiarazioni alla stampa, post sui social network, servizi fotografici, collaborazioni con altri artisti e (talvolta) love story vengono calibrate in una millimetrica strategia di marketing. La qualità delle canzoni e l’estensione vocalica sono doti accessorie, prioritaria è la capacità di comunicare con il pubblico con l’interezza del personaggio. E in questo la cantante che calcherà il palco del Palaisozaki ha davvero poche rivali: 20 milioni di album, 60 milioni di singoli non si vendono (mai) per caso.

Biglietti: 55, 65, 80 e 100 euro su www.ticketone.it

 

 

 

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