Seguici su

Cittadini

Lo Stato italiano contro il made in Italy. La denuncia di Coldiretti e Comune di Alba

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

Coldiretti e Comune di Alba contro il falso “made in Italy”, finanziato dallo stesso Stato italiano. La giunta Comunale albese ha approvato un ordine del giorno promosso dalla Federazione Provinciale Coldiretti contro il falso “made in Italy”. Si vuol denunciare, in questo modo, la produzione di alimenti che riporta marchi e colori che richiamano l’italianità, ma che in realtà vengono prodotti all’estero.

La denuncia, secondo alcuni dati  Coldiretti, prende le mosse dal “caso Simest”, la società partecipata dal ministero dello Sviluppo economico, che finanzia la produzione in Romania di formaggi di pecora da latte rumeno, commercializzati con marchi che richiamano il made in Italy, come “Dolce Vita” e “Pecorino”, e che ha firmato un accordo con una grossa ditta italiana per finanziare negli Stati Uniti la vendita di prodotti della salumeria italiana, con nomi che evocano i prodotti tipici della gastronomia nazionale e delle specialità regionali, come culatello, bresaola, finocchiona, soppressata, ottenuti però con ingredienti, materie prime e manodopera esteri.

La nostra città – dichiarano Maurizio Marello e Massimo Scavino, sindaco e assessore all’agricoltura del Comune di Alba – e, in generale tutto il territorio di Langa e Roero, vantano un patrimonio agroalimentare di primissimo livello, invidiato in tutto il mondo. L’Italia è il Paese dei primati nell’agroalimentare per valore aggiunto per ettaro, per la produzione e l’esportazione di vino nel mondo e per la qualità. Non possiamo permettere che sia proprio lo Stato ad alimentare un  furto di immagine ed economico.

Il caso denunciato dall’ordine del giorno  è davvero paradossale perché lo Stato italiano, da una parte si attiva per la tutela e il riconoscimento dei prodotti tipici italiani, dall’altra finanzia una società con uno stanziamento stimato per il 2010 intorno a 123 milioni di euro, che fa concorrenza sleale agli stessi prodotti. Tutto ciò è ancor più riprovevole  in questo  momento di grave crisi in cui il nostro Paese è alla ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell’economia e della crescita occupazionale e con il made in Italy, in particolare quello agroalimentare, universalmente riconosciuto come straordinaria leva competitiva e di sviluppo del Paese.”

 

 

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese