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La situazione ambientale degli infiniti cantieri della spina di Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Da anni i lavori del passante ferroviario di Torino della cosiddetta spina centrale e della costruzione del Parco Dora stanno stravolgendo la vita dei cittadini torinesi che abitano nelle zone interessate dai lavori. La situazione perdura da anni. Il Comitato Spina 3 qualche giorno fa aveva scritto una nota per fare il punto della situazione sempre più critica, peggiorata nelle ultime ore per il maltempo e il gelo : “Questa settimana al Comune di Torino si è discusso delle bonifiche di Spina 3: lunedì, in Consiglio, un’interpellanza della Lega Nord; oggi, mercoledì, in Commissione Ambiente, una mozione del Movimento 5 stelle.

Richieste d’informazione originate anche dalla nuova lettera che il Comitato di cittadini Dora Spina Tre aveva inviato nel novembre scorso a Sindaco, Assessori e a tutti i Gruppi politici, richiedendo trasparenza sulle rilevazioni effettuate e rassicurazioni per la salute dei residenti. Le bonifiche del sito ex industriale sono state fatte al risparmio: la legge consente che, se i costi sono troppo alti, i terreni contaminati non siano asportati interamente, per smaltirli altrove, ma possano essere messi in sicurezza sul posto. Non si può, infatti, considerare un’informazione sufficiente la conferenza stampa dell’ARPA del 2008 o la pubblicazione una tantum (peraltro non sul sito dell’Assessorato all’Ambiente, responsabile dei controlli) di alcuni dati, fermi a dicembre 2010.

E da sottolineare, inoltre, che anche queste rare notizie sono il frutto delle ripetute richieste di cittadini e del nostro Comitato, il quale ha dovuto effettuare 3 accessi agli atti per reperire informazioni in merito e metterle sul proprio sito a disposizione di tutti. Nelle acque sotterranee della zona, in alcuni pozzi di rilevazione, si evidenzia ancora una costante presenza di metalli pesanti, ed anche di pericoloso cromo esavalente, con valori superiori ai limiti di legge Inoltre non è noto il contenuto delle polveri abbondantemente smosse per anni dai cantieri della zona. Il Comune ribadisce che non ci sono pericoli perché la presenza d’inquinanti è di molto diminuita e la popolazione non ha modo di entrare in contatto con le acque di falda. L’assessore Lavolta esclude ulteriori indagini in Spina 3, se non quelle delle acque di falda (dove peraltro è stato detto che si sta sperimentando un nuovo trattamento per abbattere il cromo esavalente). L’Assessore ha preso l’impegno che d’ora in poi, i risultati delle acque di falda saranno resi pubblici semestralmente”.

Su Torino Today i cittadini della cirscoscrizione sette si lamentano della situazione sull’asse di Corso Principe Oddone e temono gli effetti ambientali della situazione

I lavori del passante ferroviario dovrebbero finire nell’estate del 2012. Ma oggi come oggi il condizionale resta d’obbligo. L’ultimo consiglio della circoscrizione Sette alla presenza dell’assessore all’Urbanistica Claudio Lubatti non ha chiarito tutti i dubbi. I cittadini, però, sperano di poter dire addio molto presto ai vari cantieri, al traffico e ai disagi che hanno caratterizzato gli ultimi anni. La bella notizia per ora è la riapertura del sottopasso di corso Regina Margherita, avvenuta lo scorso mese di dicembre. Ma i problemi restano tanti. “Abbiamo chiesto quando finiranno i lavori ma non ci è stata data una risposta – dichiara il consigliere del Pdl della circoscrizione Sette Franco Poerio che a ottobre aveva chiesto la convocazione di un consiglio sulla questione passante -. La mancanza di liquidi da parte dell’amministrazione, inoltre, rischia seriamente di compromettere il futuro del nuovo corso Principe Oddone che potrebbe non vedere mai l’attesa riqualificazione”. Perplessità le ha sollevate anche il consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio Versaci tirando fuori lo spinoso argomento dell’inquinamento dell’acqua e della presenza del cromo esavalente. Le famose pozze verdi del lungo Dora. “Ho chiesto chiarezza su quel misterioso liquido verde apparso nei pressi del cantiere del passante – racconta Versaci -. E anche in questo caso sono mancate le risposte esaurienti. Molto grave perché i cittadini avrebbero diritto di sapere cosa sta succedendo attorno alle loro case”.

Sulla Stampa.it si parla invece del cantiere infinito del tunnel tra via Orvieto e corso Potenza che sembra possa finalmente diventare operativo dopo infiniti problemi.

Ci vorranno ancora due mesi, se tutto va bene. A Parco Dora qualcosa sembra essersi fermato a quest’estate, con l’apertura del nuovo ponte, primo passo della rivoluzione alla viabilità che ha portato alla sparizione di corso Mortara. In piazza Baldissera la «ciambella», superstite della sopraelevata che dal 1970 al 2006 ha collegato corso Vigevano con corso Mortara, scavalcando la ferrovia, è stata abbattuta. I quartieri, separati dai binari, ora interrati, sono stati ricuciti. Manca un tassello: il tunnel tra via Orvieto e corso Potenza. A inizio settembre avrebbe dovuto aprire il primo tratto del sottopassaggio, tra via Orvieto e via Borgaro. Il secondo lotto invece, avrebbe dovuto essere pronto entro fine anno, e sbucare in corso Potenza. È ancora tutto chiuso, con buona pace degli automobilisti che, da quando corso Mortara è stato chiuso, ogni mattina devono fare i conti con gli ingorghi. Dovranno pazientare ancora. Due mesi, secondo le previsioni del Comune. Poi il tunnel – tutto – aprirà. Venerdì i tecnici di Palazzo Civico hanno incontrato l’impresa che sta ultimando i lavori, responsabile dei ritardi del cantiere, hanno fatto il punto e preteso un’accelerazione: le opere civili sono terminate, il sottopassaggio è percorribile, ma vanno ultimate alcune opere relative alla sicurezza (come le colonnine SoS). Infine, potrebbe essere necessaria una modifica al progetto esecutivo per adeguarlo alla nuova normativa sulla sicurezza delle gallerie urbane.

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